22.09.2019 – 25^ Tempo Ordinario: Io voglio creare un’oasi di pace
, Con 0 Commenti, Categoria: Editoriali, Liturgia,Chi ha viaggiato in Africa e in Terrasanta e ha visitato il deserto ha notato che l’oasi è un posto in mezzo al deserto dove c’è acqua. Quest’acqua da sotterranea sgorga in superficie, irriga la terra e produce una varietà incredibile di alberi con frutti diversi, campi con fiori variopinti…
Nell’oasi tutto ciò che contiene un seme ha la possibilità di svilupparsi e di crescere. È un luogo in cui c’è profonda armonia perché i fiori e gli alberi sono creati da Dio. E Lui dona non solo l’armonia ma anche l’abbondanza! Gli uomini vi possono vivere tranquillamente perché hanno da mangiare e da bere, così come gli animali che, pur vivendo nel deserto, possono abbeverarsi, nutrirsi e dare all’uomo il latte, le uova, ecc. È un posto di vita!
Nell’oasi creata dalla Madonna stessa, ogni sorta di persone può trovare il cibo giusto (adatto a lei), ma può anche diventare a sua volta un albero che da frutta per altri.
In questo deserto cammina satana. Infatti, – come più volte leggiamo nella Bibbia, il deserto è anche il luogo in cui si trova il demonio – e bisogna combatterlo se si vuol rimanere con Dio. Dio allora crea un posto in mezzo al deserto dove si può vivere nella grazia e della grazia, e noi sappiamo che l’acqua è anche il simbolo della grazia.
Maria crea un posto dove sgorga una sorgente di grazia, “un’oasi”, un luogo dove i suoi figli possono venire a bere l’acqua pura che proviene dal costato di Cristo, acqua benedetta, acqua santa.
Il demonio s’insinua tra le persone che vogliono combattere insieme e rompe l’armonia, l’unità. Vorrebbe anche togliere l’acqua, ma non può farlo perché anch’essa viene da Dio, e Dio è Dio! In compenso può sporcare l’acqua, può disturbare, impedire di immergersi nella preghiera, facendo in modo che essi rimangano su di un livello superficiale e si perdono nelle distrazioni. Satana trasforma in curiosi!
Maria desidera che viviamo l’incontro con il suo cuore materno, con la sua tenerezza, con il suo amore per Gesù. Tra le braccia della mamma finirà ogni solitudine. Non c’è più posto per la disperazione perché abbiamo una mamma che è anche regina, una mamma che è anche molto bella e potente.
Prendi la sua mano e non la lascerai più.
Un giorno madre Teresa di Calcutta raccontò un episodio della sua infanzia al vescovo Hnilica (Roma), che le aveva chiesto a che cosa attribuiva il suo grande successo:
“Quando avevo 5 anni”, – lei rispose -, camminavo con mia madre attraverso i campi, verso un villaggio un po’ distante dal nostro. Tenevo la mano della mamma ed ero felice. Ad un certo punto mia madre si fermò e mi disse: “Hai preso la mia mano e ti senti sicura perché io conosco la strada. Allo stesso modo devi sempre guardare la tua mano in quella della Madonna, e Lei ti guiderà sempre sul cammino giusto nella tua vita. Non lasciare mai la sua mano!” ed io l’ho fatto!
Quest’invito si era stampato nel mio cuore e nella memoria: nella mia vita ho sempre tenuto la mano di Maria… oggi non mi pento di averlo fatto!”.
Ogni volta che apriamo il cuore e accogliamo la Madonna, Lei compie la sua materna opera di purificazione, d’incoraggiamento, di tenerezza e scaccia il male.
Lei crea un’oasi, un bouquet di fiori dove c’è tutta la gamma possibile di colori e un mosaico.
Ogni piccolo pezzo del mosaico, se è al posto giusto, crea una cosa meravigliosa; se invece i pezzi si mischiano tra loro, tutto diventa brutto.
Bisogna lavorare tutti per l’unità, ma quell’unità centrata sul Signore e il suo Vangelo!
Se qualcuno intende fare l’unità intorno a sé, se si sente il centro dell’unità che si deve creare, essa diventa una cosa falsa, tutta umana, che non può durare!
L’unità si fa solo con Gesù e non per caso.
Maria dice: adorate il mio Figlio nel SS sacramento, innamoratevi del Santissimo sull’altare, perché quando adorate mio Figlio siete uniti col mondo intero (25.09.1995).
Se viviamo l’eucaristia, se facciamo della Santa Messa il centro della nostra vita, si creerà quell’oasi di pace sognata dalla Madonna.
(suor Emmanuel su Eco di Maria 167 parlando di Medjugorje ma credo che valga là dove sta Maria!)
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