23.06.2019 – Corpo e Sangue di Gesù: IL NUTRIMENTO INTERO
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,Gesù ha parlato dell’Eucaristia nella sinagoga di Cafarnao, dove tutti lo hanno potuto ascoltare.
Tuttavia al termine del suo discorso, si legge nel Vangelo di Giovanni che “da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: “Volete andarvene anche voi?” (6,66.67).
Gesù sull’Eucaristia gioca tutto ed è pronto a perdere anche le persone più care che avevano fatto mille sacrifici per andargli dietro.
Cosa ci sarà nella mente Gesù? Proviamo a collegare queste parole del Vangelo:
“Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo” (Gv 3,13).
“Solo colui che viene da Dio ha visto il Padre … è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero” (Gv 6, 46.32).
“Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo” (Gv 6,27).
Allora Gesù che è Amore avrà pensato: io devo portare tutti là da dove sono venuto io e anche loro.
Come fare? ecco l’Eucaristia!
Con essa Egli ci fa sentire la stessa realtà che vive Lui, l’essere Figli e quindi ci fa scoprire l’amore di Dio che è Padre, Abba, Papà.
E siccome egli va da ognuno allora tutti, per il suo Pane, diventano un Corpo solo che è la Chiesa, la quale, a forza di Eucaristia, compie il viaggio di ritorno nel seno del Padre.
Ma questo è ciò che Gesù solo può compiere, basta dirgli: fa tu quello che hai pensato!
Mentre noi possiamo fare ciò che la Parola di Dio ci ha detto oggi.
San Paolo ci garantisce:
“Io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso” (1^ Cor 11,23):
Eucaristia è la vera tradizione perenne nonostante le deficienze.
E poi troviamo la descrizione dell’Amore in un modo concreto. Ai discepoli che volevano rimandare la folla a comprarsi del cibo (in un deserto!), Gesù dice no
1. “Voi stessi da loro da mangiare” (Lc 9,13):
E qui si tratta di pane materiale da provvedere. Quindi amare è la normalità della vita, ciò che sarà alla fine, la materia d’esame.
Ma i discepoli si devono ricordare di ciò che Lui stesso ha detto e fatto:
2. “Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me”(Lc 22, 19) .
È come se dicesse: vi raccomando di non far mancare all’umanità il Pane di vita cioè l’alimento che dona un Amore sempre più grande. Alla comunione quindi si va con l’Amore già in atto perché diventi ogni volta più forte e capace di superare scogli come la fatica del perdono che si vuole dare ma sentiamo che costa.
E alla fine spetta a loro ma anche a tutti coloro che vanno a prendere e mangiare quel Pane di Vita, dire e fare:
3. Anch’io dono me stesso come “cibo”, sono in piedi nell’Amore per te.
L’uomo ha bisogno di Amore che arriva da parte di qualcuno e che dà a ciascuno la possibilità di ricambiarlo così da poter sperimentare la presenza del Dio di pace e di gioia. Un amore che aiuta, consola e sostiene!
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