23.07.2017 – 16^ del Tempo Ordinario: QUAL È IL FRUTTO BUONO? (Mt 13,24-30)
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,«Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo.
Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò.
Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania (Mt 13,24-26).
Ci sono tutti e due nel campo di Dio: il frutto di un seme buono e quell’altro che fa da contrasto. E sono ben evidenti! Non c’è da discutere troppo per non produrre discorsi da salotto.
È uno stato di cose da molti non sopportato ma che risulta autentica volontà del seminatore che sia così. C’è scritto proprio che non si può sradicare quella pianta infestante e ubriacante che circola nel campo del mondo.
E il motivo è anch’esso chiaro: può capitare che tirando su lo stelo cattivo, si sradichi anche quello buono!
È proprio qui il punto: nessuno di noi è in grado di sradicare ciò che non è buono, semplicemente perché non lo conosce bene, anzi non può conoscerlo e quindi si può sbagliare.
Quante volte ci capita di guardare, osservare e giudicare una cosa o una persona perché, secondo noi, è cattiva per poi rendersi conto che abbiamo per lo meno esagerato?
E se poi, prima di guardare l’altro, guardassimo noi stessi, ci potremmo accorgere che siamo noi la zizzania che lancia accuse contro chi sbaglia solo per non accusare se stessi! È noto infatti il principio che ognuno, in genere, cerca di trasferire negli altri gli stessi difetti che sono in lui.
Dice bene dunque Gesù: “lasciate che l’una e l’altro crescano insieme” (Mt 13,30) perché ciascuno si renda conto che Dio ha infinita misericordia verso di tutti, anche verso di lui stesso!
Per vivere ogni giorno.
È evidente che a Dio interessa di più salvare il grano buono. Vede la zizzania, anzi ne conosce pure il seminatore, ma sa che il grano è pur sempre quello che dà frutto. La zizzania può creare confusione, coprire di nebbia ma non può evitare e bloccare la crescita del grano.
Cosa fare allora?
Più che guardare continuamente la zizzania (il male), è molto meglio osservare e curare il buon grano (il bene).
E come?
Facendo venir su dritto lo stelo in modo che non ci si pieghi prendendo la stessa forma della zizzania; si dimostri cioè di essere grano buono.
È reagire maturando bene per arrivare a testimoniare con la vita la forza del bene così da farlo sperimentare poi come migliore del male.
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