23.07.2023 – 16^ del Tempo Ordinario: Chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me (Mt 10,38)
, Con 0 Commenti, Categoria: Commento al Vangelo, Liturgia,Il brano evangelico di questa domenica porta in sé l’invito ad interrogarci sul nostro essere discepoli.
Ascoltandolo ci sembra che tra le parole di Gesù e noi ci sia una distanza abissale. E sorge un interrogativo: a che cosa abbiamo ridotto, noi cristiani dell’Occidente, il cristianesimo? Ai Sacramenti che spesso sono solo dei riti?
A sentire tanti cristiani sembra che la fatica più grossa consista nell’andare a messa la domenica e nel ricordarsi di dire una preghiera al mattino e alla sera. Il rapporto con Gesù è superficiale, non incide in nessuna scelta e spesso si risveglia solo nei momenti di bisogno per dare luogo ad una invocazione magica, che attende soluzioni immediate. Allora le parole evangeliche di oggi sono utili per destarci dal nostro torpore e per riconoscere seriamente la proposta di Cristo.
Certo, nella vita di ogni giorno ci sono espressioni comuni e comportamenti che cozzano con le sue parole.
Lui ci chiede di amarlo più del padre e della madre, del figlio e della figlia e noi rispondiamo col “tengo famiglia”.
Lui ci prospetta la possibilità di andare incontro alla croce e noi ci adagiamo sul “così fan tutti”, che è espressione del nostro attaccamento ad una vita comoda e tranquilla. Lui ci evoca la possibilità di perdere la vita e noi ce la teniamo ben stretta. Gesù sembra esigere da noi, che vorremmo essere suoi discepoli, il coraggio di fare scelte precise, controcorrente.
Prendere come bussola le sue parole non è una decisione di poco conto. Cambia la vita, la getta per sentieri poco battuti, la apre a scelte difficili e costose, la condanna talvolta alla riprovazione di chi ci è accanto.
Ma quando prendi sul serio la Parola di Gesù senti che la tua vita ha una pienezza straordina-ria, e ti radichi sempre più nell’amore di Dio. E la tua vita diventa cammi-no. Non per supereroi, ma semplicemente per chi con cuore umile, sa mettersi nelle mani del Maestro. E lui ci spiega come il vero senso della vita sia contenuto nel gesto di spenderla, di regalarla, di donarla.
La croce infatti è il libro aperto che ci racconta l’infinito amore di Gesù per ciascuno di noi.
Chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me (Mt 10,38)
settimanale
La Chiesa, così come la società, ha bisogno di loro. Essi consegnano al presente un passato necessario per costruire il futuro.
Onoriamoli, non priviamoci della loro compagnia e non priviamoli della nostra, non
A voi giovani, che vi state preparando a partire per Lisbona o che vivrete la Giornata Mondiale della Gioventù nei vostri luoghi, vorrei dire:
prima di mettervi in viaggio andate a trovare i vostri nonni, fate una visita a un anziano solo! La sua preghiera vi proteggerà e porterete nel cuore la benedizione di quell’incontro.
A voi anziani chiedo di accompagnare con la preghiera i giovani che stanno per celebrare la GMG. Quei ragazzi sono la risposta di Dio alle vostre richieste, il frutto di quel che avete seminato, il segno che Dio non abbandona il suo popolo, ma sempre lo ringiovanisce con la fantasia dello Spirito Santo.
Cari nonni, cari fratelli e sorelle anziani, che la benedizione dell’abbraccio tra Maria ed Elisabetta vi raggiunga e colmi di pace i vostri cuori.
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