“«Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore» ”(Lc 4,18.19).
C’è una umanità dimenticata di cui Gesù si fa carico. Ed è quella che non conta per il mondo della produzione, che, anzi, diventa un peso sociale. È quella parte di umanità che marca le differenze e diminuisce il valore dell’uomo: chi sono i poveri se non lo scarto? chi sono i prigionieri se non gente semplicemente segregata? chi sono i ciechi se non quelli che seguono ciò che altri impongono? Chi sono gli oppressi se non il cuscinetto del potere?
La missione di Gesù è decisamente scomoda ma è quella giusta: cosa sarebbe il mondo senza poveri, prigionieri, ciechi e oppressi?
Un altro mondo! Quello della fraternità.
Un’altra civiltà! Quella dell’amore!
Abbracciare allora i poveri, i prigionieri, i ciechi, gli oppressi è la vera riforma della storia.
Sollevare il povero è uscire dal furto perché ciò che risulta un più è dei poveri.
Poveri oggi: giovani senza lavoro, piccoli senza educazione, famiglie abbandonate a se stesse, i senza Dio – dichiarati dalla Beata Madre Teresa “i più poveri dei poveri”.
Liberare i prigionieri è ridare speranza al mondo perché non saranno più i pochi a pensare e decidere per tutti.
Prigionieri di oggi: quelli che si sentono liberi di fare ciò che vogliono come esecutori illusi da ciò che indica la mentalità corrente.
Ridare la vista ai ciechi è ridare la trasparenza perché ci sarà la possibilità di guardare con i propri occhi, rendendosi conto di persona di ciò che accade.
Ciechi di oggi: coloro che, lenti a pensare con la loro testa, rapiscono ciò che altri hanno pensato al loro posto. E soprattutto chi fa finta di vedere, vede ma come se non vedesse e sono ciechi sui bisogni di altri e ciechi che non vedono i segni dei tempi.
Liberare gli oppressi è ridare dignità ad ogni uomo perché non ci sarà chi si serve di altri per i propri scopi o interessi.
Oppressi di oggi: c’è tutto un mondo che opprime con le sue proposte, che obbliga certi acquisti e fa credere che va male quando non si fa. È l’oppressione del pensiero: la devi pensare così altrimenti sei tagliato fuori!
È una rivoluzione ed è una gioia!
È lo scopo del Giubileo della Misericordia: “anno di grazia del Signore”.
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