24.07.2016 – 17^ Tempo Ordinario: Chiedete e vi sarà dato
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,Domandiamoci subito: perché le nostre preghiere non vengono esaudite? O almeno così ci può sembrare? Evidentemente c’è qual-cosa in noi che fa, in qualche modo, da ostacolo; non certamente in Dio.
E cosa può essere?
Quando noi guardiamo qualcosa, la vediamo in una maniera diversa a seconda dell’angolatura da cui parte il nostro sguardo; se la posizione non è quella giusta, noi pensiamo di vedere giusto, ma in realtà vediamo solo una parte. Mentre Dio vede il tutto.
Ci può accadere, in particolare, quando guardiamo una persona. Se la si guarda con gli occhi pesanti, se ne vedrà non solo i difetti veri ma anche quelli che inventiamo; viceversa se gli occhi sono limpidi, vedremo tutto il positivo anche dentro il negativo.
Così accade quando ci facciamo un’immagine sbagliata di Dio, che vediamo come uno che è troppo indaffarato e quindi non può pensare a noi o anche, siccome non siamo bravi, non ci può ascoltare. Tutto questo impedisce un vero colloquio con un Padre, anzi Papà, che pensa a noi e vuole la nostra pace e la nostra gioia, e che è pronto a darci di sicuro lo Spirito Santo cioè tutto se stesso come Amore che ci raggiunge e s’irradia.
Il chiedere come si conviene è questione di luce, e se questa manca, non si vede bene ciò che è necessario e ciò che non è bene chiedere. In realtà solo Dio-Padre celeste sa più e meglio ciò di cui abbiamo bisogno. È dunque necessario essere in sintonia con Lui che è vivere un Amore aperto a 360°: rivolto a tutti senza esclusione di sorta; che gioca d’anticipo, precede, sorprende; comprende l’altro e lo copre di attenzioni. Non è ripiegamento ma dispiegamento al di fuori.
Il suo Amore si vede nell’ amare; Egli gode di amare e quando l’altro è e si sente amato!
Un tale Amore è luce e fa vedere ciò che è giusto e buono da chiedere che, a questo punto è anche tutto, tutto si può chiedere e tutto si può avere; è un tutto che è solo bene e crescita del Regno di Dio. Salvo sempre l’abban-dono in Lui che vede le cose nella totalità e quindi completa!
E così s’illumina anche l’andare a prendere i pani – come esemplifica il vangelo – quando non si ha proprio niente da dare all’ospite amico: è il segno che una cordata di gesti di amore, è capace di dimostrare che Dio sa provvedere a tutti i suoi figli legati dall’amore gli uni per gli altri.
Ed è anche vero, e ogni anno sperimentabile, che è il mettere insieme ciò che uno può, a rendere possibile sette giorni di riposo che prima di essere un dovere, sono un vero diritto. Arriva tutto e, quasi sempre, con un piccolo ma significativo avanzo.
E non sarà lo stesso con l’Oratorio che può coinvolgere ognuno di noi in quanto vera ricerca del Regno di Dio, con l’alimentare l’essere famiglia tra noi? E sarà proprio questa ricerca che potrà aprire il cuore di Dio Padre e anche il nostro in maniera molto concreta.
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