25.03.2018 – Le Palme: LA GRANDEZZA DEBOLE DI DIO

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

 “«Non conosco quest’uomo» (Mc 14,71)”.

Ed era vero! In quel modo Pietro non lo conosceva e non lo riconosceva. Egli non si capacita come Gesù possa essere ridotto alla stregua del più debole dei deboli della terra.

E le promesse fatte? Pietro è sconcertato e confuso. Poi scoppierà in pianto che è un misto di dolore e di amore.

È forse una simile esperienza che coinvolge al momento della morte di Gesù, un pagano, “il centurione che si trovava di fronte a Lui che, avendolo visto spirare in quel modo, disse: Davvero quest’uomo era Figlio di Dio” (Mc 15,39)

Cosa ha colpito quest’uomo? In quel grido c’era in sostanza il dolore più forte e l’amore più vero.  Emesso da Gesù ha un doppio risvolto: è dolore sulla terra, è amore in Dio!

È colto in un attimo il segreto della vita.

E allora come vivere questa verità che Gesù svela nell’attimo cruciale della sua morte?

Gesù non dice la via ma si fa via.

Prima guardare in faccia il dolore che è presente in tutti gli stadi della vita. La prima uscita, quando si nasce, è nel pianto; ogni scelta di vita comporta uno stacco che costa; l’ultima uscita è la morte, cioè la fine di un tempo ed è dolore. Ma tanti sono i dolori che costellano la vita di ogni giorno.

Guardarlo sì ma senza credere al suo potenziale distruttivo e agire controcorrente facendo di ogni attimo un capolavoro d’amore. Come ha fatto Gesù stesso nella sua vita; se si vuol vivere veramente ed essere felici, è necessario perdere la propria vita: Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva (Lc 17,33).

Per cui ogni dolore, ogni disagio o altro vissuto bene nell’amore, prepara getti di vita continui.

E con ciò tutto può cambiare perché il dolore ha un termine, è come uno strumento e nulla più, e non ha cittadinanza nella vita che conta dove resta invece l’amore e tutto ciò che esso opera.

Gesù oggi ci insegna che la vita vera non è quella che si trascina dietro qualche briciolo di gioia, ma quella che nasce da una sorgente d’amore che scorre dall’uno all’altro in maniera sempre più vera e autentica.

Fino a raggiungere la gioia vera, quella che non finisce più.