25.06.2023 – 12^ del Tempo Ordinario: NON ABBIATE PAURA! – Mt 10,26-33
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“Siamo al tempo del culto all’imperatore e ad Efeso vengono eretti un tempio e una statua colossale al “dio Domiziano” e le autorità locali, asservite al potere, vogliono che tutti si prostrino e lo adorino. I cristiani non possono certo tributare onori divini al sovrano, per questo cominciano per loro le malversazioni, i castighi, le discriminazioni, le confische dei beni. Molti non reggono a questi continui soprusi, sono al limite della sopportazione e incombe il rischio dell’apostasia. Come aiutarli a superare questo momento difficile?” (Armellini)
Che male possono fare i nemici del vangelo, coloro che hanno un modo di pensare e di agire diverso?
San Paolo garantisce: “Sì, io ne sono certo: né la tribolazione, né l’angoscia, né la persecuzione, né la fame, né la nudità, né la spada… nulla potrà mai separarci dall’amore di Dio che si è manifestato in Cristo Gesù, nostro Signore” (Rm 8,35-39).
Da chi bisogna guardarsi?
Da quella forza negativa che ci suggerisce cammini opposti a quelli di Gesù. È necessario temere anzitutto se stessi e la propria paura. La paura di rimanere soli che fa scendere a compromessi. Chi ha paura non riesce a compiere ciò che lo porterebbe a realizzare la propria vita e quindi… “perisce”.
IL CORAGGIO DELL’ANNUNCIO
L’importante non far mancare il pensiero di Gesù che va proclamato ai quattro venti.
Ancora San Paolo lo spiega così: “l’uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito di Dio: esse sono follia per lui e non è capace di intenderle, perché di esse si può giudicare per mezzo dello Spirito. L’uomo mosso dallo Spirito, invece, giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno. Infatti chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore in modo da poterlo consigliare? Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo” (1Cor 2,14-16)
COSA ANNUNCIARE
➢ La presenza di Dio accanto.
“Ma neppure un passero cade senza il volere di Dio. Il Vangelo letteralmente dice: senza (àneu, nel greco biblico) il Padre: neppure un passero cadrà a terra senza Dio, che sarà lì, che ci va di mezzo, in ogni volo, in ogni croce, in ogni caduta” (Ermes Ronchi).
➢ Il valore di ogni persona!
Per Dio, io valgo. Valgo di più di molti passeri, di più di tutti i fiori del campo, di questa e di tutte le primavere che verranno; valgo per lui di più di quanto osavo sperare. È finita la paura di non contare, di dover sempre dimostrare qualcosa. Valgo per come sono.
➢ La testimonianza
Non si tratta del giudizio finale, ma di ciò che accade oggi: Gesù si riconosce in chi non ha paura di annunciare il suo vangelo, anche a costo della vita; non si riconosce invece in coloro che non riproducono davanti agli uomini la sua immagine, in coloro che non rendono presente nel mondo la sua parola. Di fronte al Padre egli testimonia questa realtà.
Quale in concreto?
a. ricevere la rivelazione sempre nuova del volto di Dio da parte di Gesù e per questo scoprire la possibilità di raccontarlo con la propria vita. La fede è una narrazione viva.
b. “La più bella testimonianza che noi possiamo rendere al Signore, è quella di non aver mai paura di nulla”(San Charles de Foucauld)
Chi con la sua vita non disturba nessuno, può essere certo: forse senza rendersene conto, si è adeguato ai princìpi di questo mondo e ha rinunciato al regno di Dio.
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