25.08.2019 – 21^ Tempo Ordinario: QUEL 24 AGOSTO 1969!
, Con 0 Commenti, Categoria: Editoriali, Liturgia,A Villastrada, piccolo paese del Comune di Castiglione del lago, Chiesa S. Maria delle Grazie! Il vescovo Mons. Raffaele Baratta giunse con mezz’ora di ritardo in una chiesa gremita di gente. S’iniziò subito.
Premetto che non ho documentazione alcuna se non quella dei testimoni viventi che concelebravano o servivano all’altare. Non volli il fotografo che avrebbe disturbato. Una solo foto sbiadita e mossa, la fece un mio parente: ero con mia madre! Ma ora non so più dove sia andata. Il coro era composto di tanti coetanei. Il Vescovo, per il sensibile ritardo, non fece l’omelia.
Alcuni eventi costellarono quest’ora in cui Dio pensò di introdurmi nel suo mistero.
Proprio nel momento in cui il vescovo, ebbe dato l’assenso a che diventassi prete, ci fu un tuono di quelli di Agosto che si fece sentire in maniera così forte da far sì che tutti si voltassero indietro e guardassero in alto pensando che qualcosa venisse giù; e da lì un temporale in piena estate della forza di un uragano, mise in costernazione papà che aveva predisposto all’albergo per ben 48 persone all’aperto. E poi tornò il sole. In seguito mi dissero che anche la natura può benissimo partecipare all’evento misterioso ma reale che accade!
Il rito andò avanti. All’unzione col sacro crisma, il vescovo fu preso da un dubbio se la formula fosse approvata – era il tempo del passaggio dal latino all’italiano – al che sentii qualcuno che gli sussurrò: unga pure, Eccellenza, tanto ormai è prete!
Sembra un’ avventura dai toni umoristici; ma la verità la potei dire alla sera quando il parroco mi chiese di raccontare a tutti qual era stata la mia esperienza al mattino. E mi ricordo che mi espressi in due parole piuttosto ruvide. Io non ho sentito nulla di particolare ma sono sicuro che queste parole: “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Mt 28,19), sono, da questo giorno, per me.
E, dopo 50 anni, posso dire che questa parola – anche senza rendermene conto – mi ha spinto ad alimentare un cristianesimo autentico dove le persone, amandosi reciprocamente, hanno tra loro Gesù; sempre con l’apertura universale, che sta in quel “tutti i popoli”, senza chiusure e senza distinzioni. (don Idilio)
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