25.12.2022 – Natale del Signore – Messa del giorno: E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,Mentre il silenzio avvolgeva ogni cosa, ecco la tua Parola onnipotente, o Signore, venne dal tuo trono regale (Sap 18, 14 -15).
S. Giovanni della Croce in una delle sue Sentenze d’amore dice:
“Il Padre pronunciò una Parola, che fu suo Figlio, e sempre la ripete in un eterno silenzio; perciò in silenzio essa deve essere ascoltata dall’anima”.
È doveroso non pronunciare mai la Parola, senza prima aver lungamente camminato nei sentieri del Silenzio. Il Silenzio, che è il far vivere e risuonare in noi la Parola come nel grembo della Vergine Madre Maria.
E Dio abita nel silenzio, è il suo modo di essere unico. Là dove attira, ama e uno si lascia amare.
È il silenzio di fronte all’altro e all’altra che tu scopri come Gesù per te.
È silenzio di Chi, vedendoti in difficoltà, ti porta in braccio mentre tu puoi sentirti in grave difficoltà.
È quel silenzio che a Betlemme è rotto solo dal pianto di un bambino e che alla fine diventa un grido di dolore.
Gli unici rumori che possono romperlo.
Mentre il dolore fa restare muti, la delusione fa buio davanti, la sfiducia uccide la relazione, la paura chiude il cuore…
Ecco risuonare la Parola di Dio che porta con sé speranza con gli orizzonti più ampi che aprono ad una vita nuova, e a quella gioia che fa cantare il cielo di Dio e la terra degli uomini, diventati veri operatori di pace.
Ecco Gesù, l’Amore che salva con l’amore.
Ecco Maria, la Madre, che ce lo dona.
Nel silenzio di una stalla un flebile pianto;
Nel silenzio campeggia Nazareth nei primi 30 anni;
Il silenzio attraversa 3 anni: chi pende dalle sue labbra non sa chi egli sia;
Il silenzio scende su chi lo segue quando è chiamato alla solitudine del calvario;
Il silenzio avvolge la nascita della chiesa quando Gesù perde la madre e la madre il figlio;
Il silenzio è rotto da un grido che afferma il silenzio di Dio;
Da quel silenzio un corpo deposto è già quello del risorto.
… perché il grido di dolore non è che l’ingresso nel puro amore.