26.02.2023 – 1^ Quaresima: SE SEI FIGLIO DI DIO! – Mt 4,1-11

26.02.2023 – 1^ Quaresima: SE SEI FIGLIO DI DIO! – Mt 4,1-11

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È l’insinuazione del dubbio nel mezzo alla prova. È la tentazione sulla paternità: non ti senti figlio? e sul senso di orfanezza: ti senti senza padre? Io ti dico che: se sei figlio e hai un Padre che è Dio, ti è tutto possibile, nessuno può fare quello che puoi fare tu, non ti resta che dimostrarlo. Gesù risponde citando ciò che Dio dice attraverso la sua Parola. È in continuo ascolto del Padre suo e decide di compiere ciò che quella parola dice e non ciò che propone la tentazione. È la Volontà del Padre che è fissa e stabile nell’intimo di Gesù. È un Figlio che non si lascia ingannare. Rimane nell’Amore del Padre e chiederà anche ai suoi di rimanere in questo amore: “Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore” (Gv 15,9). Del resto fare la volontà di Padre è essere d’accordo con Lui somigliargli, essere figlio, che è la sua vera identità e questo fa rabbia al nemico che non potendo infierire su Dio si scaglia contro l’uomo che è amato da Dio. Come a dire: non posso far niente a te, colpisco o disoriento i tuoi familiari e amici. Ma è così che il progetto del Padre si compie e ne è la riprova che degli angeli si avvicinarono a Gesù e lo servivano.
Quando nulla accade di ciò che la tentazione propone, e Gesù rimane privo di tutto anche del cibo per mangiare, è allora che spunta la mano del Padre che non può lasciare quel Figlio morire di fame.
È la fede, che è fedeltà, ad arrivare a tal punto.
Così quando tutto appare inghiottito dal nulla e il buio si addensa e sembra sopraffare la luce, è allora che è possibile sperimentare una forza che fa andare avanti e una luce interiore che illumina mente e cuore e si vede dove e come camminare e si diventa luce anche per altri.
È il Padre che viene in aiuto e dà il coraggio necessario per potercela fare fino in fondo, fino alla fine che non è la morte ma la risurrezione.
È l’ora di custodire in noi la presenza di Dio che come Padre non abbandona nessuno dei suoi figli, mai! Lo dice bene Isaia: “Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai” (49,15).

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