26.08.2018 – 21^ Tempo Ordinario: UNA PAROLA DURA

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

“Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?” (Gv 6, 60).

Perché?

La durezza è il segno che quella Parola non riesce ad entrare nel proprio modo di vedere, nei propri schemi.

È infatti una Parola che dice il bisogno di avere un Altro per essere salvi. Si tratta di una parola che fa toccare con mano il limite di creatura. E richiede uno spostamento che suona come scelta: o noi o Gesù.

Quel “volete andarvene anche voi” (Gv 6,67), non è da prendere come una sfida ma come un dire:

preferite una vita secondo la consuetudine, priva di slancio, capace solo di farvi vivere felici ma in un labirinto senza sbocco, oppure avete desiderio di vivere un’avventura, di vedere realizzato un sogno che a voi non è possibile?

Pietro risponde in un modo interessante di cui forse non si rende nemmeno conto.

Possiamo tradurlo con le nostre parole:

dicci Tu, Gesù, dove possiamo andare, ora che Ti abbiamo conosciuto. Le strade che percorrevamo prima si sono chiuse mentre si apriva la tua. E noi abbiamo creduto a Te. Ora non possiamo che continuare a seguirti e capiremo, strada facendo, ciò che è per noi, come lo è per Te, la volontà del Padre.

E sarà quel Pane creato dl sacerdote ad ogni Messa, ad essere via e meta della Chiesa.

Sorgente e culmine: ogni passo inizia da lì e termina lì!

Come l’Amore che inizia da sé e finisce in sé. Come dice bene san Bernardo:

“L’amore è sufficiente per se stesso, piace per se stesso e in ragione di sé.

È a se stesso merito e premio.

L’amore non cerca ragioni, non cerca vantaggi all’infuori di sé.

Il suo vantaggio sta nell’esistere.

Amo perché amo, amo per amare”.

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