26.11.2023 – 34^ del Tempo Ordinario – Festa di Cristo Re: Quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me (Mt 25,45)
, Con 0 Commenti, Categoria: Commento al Vangelo, Liturgia,L’affresco del “giudizio universale” conclude il discorso escatologico (che riguarda le cose ultime) e può essere considerato la sintesi di tutta la predicazione di Gesù. Matteo, che ce lo dona, ha davanti una comunità cristiana, nella quale la fede sembra intiepidirsi. Allora egli scrive per ridestare l’impegno nel suo lettore e nella comunità: il Signore di certo verrà, però non sappiamo quando; proprio per questo non si deve allentare la vigilanza. Matteo suggerisce l’idea che ognuno prepara a se stesso il giudizio di accoglienza o di esclusione dal Regno nel corso della vita terrena.
In questa pagina l’evangelista ci fa conoscere quale sarà il criterio di giudizio e a tale scopo adotta ancora una volta lo stile parabolico. Gesù viene presentato come il re-messia che amministra la giustizia, come il Figlio dell’uomo che viene a realizzare il giudizio finale, come il pastore inviato a tutti i popoli. La parte preponderante del brano è costituita dal dialogo del Figlio dell’uomo rivolto a tutti gli uomini senza eccezione e senza privilegi. Il criterio, sulla base del quale è formulato, è il comportamento avuto nei confronti dei più piccoli, vale a dire di ogni persona che si trova nel bisogno. E il comportamento realizza o meno alcune elementari opere di misericordia nei confronti di chi è nella necessità.
Sono gesti semplici quelli richiesti; sono gesti che nascono dall’evidenza della situazione; sono gesti “urgenti”, in quanto le situazioni di bisogno richiedono un intervento immediato. Questi atti riassumono tutto l’insegnamento di Gesù e illustrano il comandamento dell’amore. E ci ricordano anche, la possibilità che abbiamo di fallire, di “dire-male” la nostra vita (fatti per amare e non amiamo!). Viviamo quotidianamente il nostro impegno dell’amore! E quando ci accorgiamo di non essere riusciti per una volta, ricominciamo subito ad amare.
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