27.04.2014 – 2^ Domenica di Pasqua: Anche io mando Voi!
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,1. Il timore di Gesù.
Avere attorno persone buone e brave che, pur avendolo ascoltato, seguito, e avendo già superato altre difficoltà, ora sono “frenate”. Si può anche capire, dal momento che allora era presente Gesù vivo, in persona, che faceva da battistrada: Egli era ascoltato dalle folle, aveva compiuto miracoli. Ora invece ecco l’esperienza nuda e cruda della morte. Che sia tutto finito?
2. La garanzia di Gesù.
La sera di quel “giorno” Gesù si precipita a tranquillizzarli ed li saluta con le parole note ma dal sapore nuovo: “Schalom – Pace a voi”. E aggiunge subito: “Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi”. Chissà come furono recepite tali parole in quel luogo di paura! È come dire: ora tocca a voi! Altro che paura! È l’ora di esporsi come “mandati da Me”.
3. L’ assenza di Tommaso.
Lo si può immaginare un uomo piuttosto introverso e molto riflessivo, che ha accettato di far parte del gruppo perché chiamato da Gesù e solo perché c’era Lui. Se Egli è morto quale motivo c’è di stare ancora insieme? È vero che ha detto che sarebbe risorto, ma come sarà possibile? È una logica impeccabile! E per uno che aveva scelto solo Gesù e non gli altri, il dubbio è atroce; lo chiude in sé. E quando gli viene detto da altri che hanno visto il Signore, egli non può che dire: se non vedo i segni della passione, non posso crederci. Non voglio cioè sbagliarmi. Ha le sue ragioni dal momento che si tratta di spendere la propria per Gesù in modo che lo stare con gli altri abbia il suo motivo.
4. L’ esperienza di Gesù Risorto.
“Vieni qua”. È l’ invito al contatto con Lui. Vede le ragioni del cuore e della mente.
“Non essere incredulo”. Non ci si può crogiolare nel dubbio.
“Sii credente”. È la fede in Lui.
Così Tommaso, sicuro di Gesù, può accettare gli altri e non si meraviglierà più di come sono, e potrà annunciare con sicurezza il Cristo Risorto visto anche da Lui.
Certezze per poter vivere:
- Il centro della fede è Gesù e non la comunità. Questa è credibile se è presente Lui. Ci aiuta Tommaso che non è contento finché non ha fatto esperienza personale di Lui Risorto.
- Gesù completa: “beati quelli che non han-no visto e hanno creduto”. In Lui Risorto ma anche vivo nella comunità dei credenti.
Gesù dà senso allo stare insieme e, questo, perché Lui solo – delle Persone della Trinità – si è fatto uomo; e noi troviamo in Lui l’ identità vera della nostra umanità. Lui è esperto in umanità.
1. cosa e come fare perché Egli sia presente?
- Non avere programmi personali intoccabili;
- Nutrire una passione per il bene dell’altro fino a preferirlo a se stesso;
- Non ambire riconoscimenti;
- Amare come posto privilegiato, quello più basso;
- Saper vivere l’umiliazione;
- Abbandonarsi alla Parola;
- Calarsi nella volontà di Dio dell’attimo presente.
2. cosa fa capire che Lui è presente?
- La pace che scende nei cuori e nelle menti;
- La gioia diversa che invade;
- La luce che fa vedere;
- La condivisione del bene che si evidenzia;
- il passaggio dai propri sentimenti a quelli di Gesù che diventano poi comuni.
3. cosa provoca una tale presenza?
Nostalgia di cose belle, buone e vere, di autenticità, di trasparenza in una parola: nostalgia di paradiso!
L’ insieme che vive con Gesù risorto è vera speranza, anticipo di cielo ma anche proposta vera di nuova civiltà.
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