27.04.2025 – 2^ Domenica di Pasqua: Lasciarsi rigenerare! 

27.04.2025 – 2^ Domenica di Pasqua: Lasciarsi rigenerare!

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Non è facile lasciarsi rigenerare. Ne sa qualcosa Tommaso, che non era presente quando Gesù appare e dona ai discepoli lo Spirito e la pace. Il suo comportamento, frettolosamente etichettato come «incredulità», è in realtà qualcosa di scomodo con cui bisogna fare i conti se si vuole accedere alla gioia della risurrezione di Cristo.
Tommaso non si lascia facilmente sedurre dalla notizia della Pasqua. Non perché ne abbia meno bisogno degli altri discepoli, ma perché, prima di tornare a respirare e sorridere, vuole essere certo che Dio non si limiti a dimenticare il male e la sofferenza, ma sappia anche ricordarli in un modo nuovo. A Tommaso non basta una pacca sulla spalla o un colpo di spugna. Non crede alla Risurrezione finché non ci mette il naso, perché le piaghe non vuole solo vederle, ma toccarle.
Tommaso incarna quella parte di noi che non si accontenta di asciugarsi le lacrime e abbozzare un sorriso forzato, ma desidera una gioia autentica, piena e definitiva per poter davvero tornare a vivere.
Non si accontenta di parole ras-sicuranti o di speranze vaghe: pretende una prova concreta, un segno tangibile che il dolore non è stato cancellato, ma attraversato e trasformato. Solo così potrà credere che esiste davvero un lieto fine in cui la verità dei fatti non viene negata, ma redenta. Piuttosto che accettare passivamente il racconto degli altri, ha scelto di prendersi il tempo necessario per lasciarsi raggiungere dall’amore di Cristo, fino a poterne fare un’esperienza personale e profonda.
Non si dice che Tommaso abbia realmente allungato la mano e il dito, ma che la possibilità di farlo gli abbia fatto fare un gigantesco salto nella fede. Con quel minuscolo aggettivo possessivo ripetuto due volte, – «Mio Signore e mio Dio!» – scopriamo che, mentre tutti hanno visto il Risorto, solo Tommaso è riuscito ad appropriarsene. Mentre ha davanti a sé la sola evidenza di un corpo piagato dalla sofferenza, Tommaso arriva a credere di trovarsi dinanzi al suo Creatore e Redentore.
La beatitudine della vita nuova è per quanti scelgono di intraprendere un cammino autentico, un incontro vivo e appassionato con il Risorto. Un incontro che avviene sempre nella comunità dei fratelli, ma nel pieno rispetto della sensibilità unica di ciascuno.
(Padre Roberto Pasolini)

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