27.04.2025 – 2^ Domenica di Pasqua: L’EVENTO CHE CAMBIA LA STORIA – Gv 20,19-31
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,1. La sera di quel giorno venne Gesù, stette in mezzo.
“Questo è l’evento che ha cambiato la storia del mondo ed ha cambiato anche la nostra storia.
Non possiamo mai dimenticare l’incontro con Gesù Risorto. possiamo dimenticare tante cose, ma questo mai!
Quando sei nel buio della paura, quando ti assale il dubbio, la tristezza o la delusione… Ricordati!
Quando ti senti impotente, povero e misero e ti verrebbe voglia di scoraggiarti… Ricordati!
Quando tuo fratello è in difficoltà ed ha bisogno d’incoraggiamento e di sostegno … Ricordati e ricordalo anche a lui!
Ogni giorno, in ogni situazione difficile tieni vivo in mente e in cuore questa Parola: “Gesù Cristo è risuscitato dai morti; se moriamo con Lui, vivremo anche con Lui” (cf. 2Tm 2,8-11). … e avremo la gioia di vivere gli uni per gli altri” (Da un biglietto di auguri da parte di amici)
2. Mostrò loro le mani e il fianco.
“La risurrezione è “esperienza di amore”, non atto di potenza da parte di Dio. Un amore capace di lasciarsi scivolare tutto alle spalle.
Chi ama davvero non sente il bisogno di contare i torti subiti, perché la gioia di ciò che ha vissuto supera ogni rancore … Gesù mostra i segni della passione perché è riconciliato con quanto ha vissuto e sofferto.
E desidera che i suoi amici trovino presto la pace e non restino chiusi dentro un inutile senso di colpa.
Risorgere è godere del sorriso di qualcuno che è felice anche se tu lo hai deluso, e ti ha comunque offerto il suo amore” (P.Roberto Pasolini).
3. Gesù soffiò e disse: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati».
Gesù risorto è persona concreta. Prima visibile, ora invisibile ma sempre presente dappertutto. Anche con i gesti. Sempre personali. Chi perdona i peccati è sempre Lui attraverso i suoi discepoli a ciò deputati. È un “perdono” che azzera il conto e in più ridona forza e coraggio sia per ricominciare che per procedere con passo deciso. È la misericordia che invade l’anima, la stessa con cui Dio ci tiene nel suo cuore.
4. Tommaso disse: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo».
Tommaso non è uno che crede perché intorno a lui c’è gente che ci crede. Egli vuol dire a chi glielo chiede: sono io, io stesso che credo.
E perché ciò accada capisce che ci vuole un’esperienza viva e concreta di Gesù che ne approva l’esigenza. Viene appositamente per lui che, di fronte a quell’uomo che porta i segni della passione, esperimenta la verità che ha davanti proprio Lui, per il quale aveva giocato tutto e che ora poteva continuare a farlo!
E Gesù che lo conosce bene e fino in fondo, lo educa per educare tutti noi. Gli dice: a te è toccato di vedermi in questi giorni ancora possibili, ma dopo solo chi crede ma senza vedermi, mi incontrerà.
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