27.11.2016 – 1^ Avvento: La venuta di Gesù

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

È improvvisa, nel ritmo della vita quotidiana e familiare, dove si alternano lavoro, pasti e feste: “Mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito” (Mt 24,38). È impressionante l’impatto tra le due fasi della storia.

Perché non si accorsero di nulla? Non è questione di vista – solo Noè costruiva l’arca! – ma di atteggiamento d’anima. Il popolo si era allontanato da Dio e non riusciva più a sentirlo.

Ci sono poi due uomini e due donne intenti alle loro occupazioni tipiche – il lavoro nel campo o alla màcina da mulino in casa – uno è preso e l’altro lasciato. Esternamente nulla distingue i due uomini e le due donne che fanno lo stesso lavoro. Sarà Gesù a mettere in luce se c’è attesa o totale immersione nel presente nell’assuefazione stanca e pigra di chi vive senza prospettive per il futuro.

IN CASA

a)          “Svegliarsi dal sonno”: non fermarsi a ciò che passa.

b)          “La salvezza e vicina”: ci sono all’orizzonte tempi migliori.

c)            “Gettiamo via le opere delle tenebre”: il negativo che è in noi e fuori di noi. Non puntare su di esso, evitando di divulgarlo, di dargli spazio nella vita e nei discorsi.

d)           “Indossiamo le armi della luce”: avere pensieri positivi. La casa è lo spazio e il luogo dove ognuno è attento e vigile sull’altro. Il Signore è sempre pronto a donare la grazia perché i genitori e i figli, possano essere aperti ai bisogni dei fratelli, vigilando e poi spalancando le finestre del proprio cuore, per cogliere lo sguardo del Signore che viene, nel volto delle persone che si possono incontrare. “Che bello – dice Papa Francesco – se ognuno di noi potesse dire ogni sera: oggi ho compiuto un gesto di amore verso gli altri.”

e)           “Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno”: è la sincerità in veste di trasparenza che dà limpidezza a tutta la vita. É libertà da ciò che toglie lucidità, come gli stravizi e gli stordimenti, e impedisce di andare in profondità. Vengono nominate impurità e licenze che chiudono in sé e non fanno camminare insieme; e poi contese e gelosie, tipiche di chi si sente padrone di qualcosa e di qualcuno.

La famiglia è realtà bellissima e l’invenzione più grande che Dio abbia fatto; tuttavia non è un assoluto, anch’essa è sottoposta al vaglio della venuta di Gesù.

Quale vaglio? Lo si comprende in base alle domande che ci si può fare:

VITA IN FAMIGLIA

Viviamo l’uno accanto all’altro? O anche l’uno per l’altro? O meglio l’uno dell’altro?

Faccio l’abitudine all’incontro con moglie, marito, figli? Dò tutto per scontato o mi prodigo personalmente perché ci sia armonia? Sono più propenso a lamentarmi di ciò che manca o tendo a mettere in evidenza ciò che c’è di bello e di buono?

METE DI FAMIGLIA

Faccio in modo che non ci siano intoppi o bado di più a risolverli quando arrivano?

Penso ai figli come voglio che siano o li prendo come sono, prodigandomi alla loro crescita graduale con pazienza, tra alti e bassi, tra una cosa sbagliata e un’altra fatta bene?

DIO IN FAMIGLIA

È un “Padre” o uno che se la prende quando si sbaglia? Quanto tempo si dedica a Lui?

GESÙ’ IN FAMIGLIA

È di casa con la sua Parola? Quanto spazio gli si dedica per l’Amore reciproco che si tende ad avere, corredato di perdono e misericordia?

 

Operazione CASA 20 MINUTI

Per lui e lei … ogni giorno, per una settimana!

Con decisione e senza sconti. Se i due vanno bene, tutti stanno bene.