27.12.2020 – Sacra Famiglia: “Coraggio, coraggio, coraggio”
, Con 0 Commenti, Categoria: Editoriali, Liturgia,Fra l’8 e il 9 novembre ero giunto agli estremi e pensavo proprio di dover consegnare la mia anima al Signore. In momenti come quello, ci vengono in mente tutte le occasioni per fare il bene che abbiamo perduto durante la vita, perché i peccati più gravi sono quelli di omissione.
Mentre pensavo a queste cose e pensavo che ormai fossero gli ultimi istanti della mia vita, ho sentito dentro di me una voce, una energia che mi diceva: “coraggio, coraggio, coraggio”. E mi sembrava che non fosse il frutto del mio pensiero, né della mia fantasia. Allora ho detto: abbandoniamoci a questo richiamo, e un po’ alla volta ho superato quella crisi estrema. Certamente era una grazia, un forte aiuto del Signore.
Morire in solitudine.
Devo farvi un’altra confidenza. Credetemi: la cosa più terribile di quella malattia è che si muore da soli. L’avevo sentito dire tante volte ma esistenzialmente non l’avevo mai sperimentato prima. Morire da soli è terribile. Senza uno sguardo, senza un sorriso, senza qualcuno che ti accarezza e ti stringe le mani. Morire in solitudine.
Davvero devo dire che Dio Padre e il suo Figlio benedetto hanno avuto misericordia di me e soprattutto la Madonna delle Grazie e la Madonna del Conforto di Arezzo, che ho invocato tante volte, mi hanno confortato.
Si accende la speranza.
Voglio dire qualche parola di speranza di fronte al Covid e alla situazione che noi stiamo vivendo. Io vedo e avvicino tante persone che mi dicono “padre, io non ce la faccio più”, “mi dia una mano e non soltanto una mano materiale”, “mi dia una consolazione”. Uno addirittura m’ha detto “io sono in crisi in questo momento con la fede: mi parli di Dio”. E il Signore manda il Natale! Un giorno di speranza, un giorno dove veramente la speranza rinasce, per potere guardare sé stessi e per potere guardare gli altri, un giorno per essere veri con Dio, con sé stessi e con il mondo. Perché non c’è niente umanamente parlando – di più semplice e sconcertante di un bambino che nasce in una grotta per salvare l’umanità. Lì si abbassa veramente ogni nostro orgoglio, ogni nostro problema viene ridimensionato e si accende la speranza.
(Card Gualtiero Bassetti)