29.03.2018 – Pasqua 2018 – Giovedì Santo: Dio e la sua linea di comportamento
, Con 0 Commenti, Categoria: Pasqua 2018,“«Durante la cena, si alzò da tavola» (Gv 13,4)”.
Cosa c’è di più tranquillo di una cena? Gesù aveva accettato tanti inviti tanto da essere tacciato da mangione e beone. Ma qui c’è qualcosa di nuovo e di inedito. Cosa vorrà farci capire?
Lavare i piedi agli altri, anzi lavarseli a vicenda. Dice infatti:
“Capite quello che ho fatto? … se io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi” (Gv 13,12.14-15).
Ora cosa comporta?
- Prima di tutto non far conto del volto. Dai piedi, infatti, non si riconosce nessuno. È quindi un piegarsi a prescindere dalla diversità di ognuno.
- Poi va fatto a vicenda perché non accada che uno si ritenga un semplice assistito o che appaia come più grande. Si tratta di riconoscere l’uguale dignità. Nessuno è più grande ma tutti si sentono apprezzati e valorizzati.
- Coniugare bene i verbi del concreti del lavarsi i piedi:
– Rispettare.
– Apprezzare.
– Aiutare.
– Far sentire importante.
– Dare fiducia.
– Dare spazio.
– Ospitare nel cuore.
– Perdonare.
Intanto sarebbe già molto assumere due atteggiamenti:
* “Piegare” le rigidità.
* “Riconoscere” le capacità dell’altro: guarda cosa sei capace di fare, ed esserne felici più che per quello di cui siamo capaci noi.
Dopo 2000 anni sembra che non abbiamo ancora capito.
Lavare i piedi è un gesto umile e insieme grande perché manifesta la verità su ciascuno di noi e ci fa stare nella giusta dimensione.
Lo si comprende bene quando si prova ad emergere, lì per lì sembra che si è importanti ma alla lunga non conta più niente. Una persona mi diceva: “quando ero direttore tutti mi salutavano con riverenza, una volta andato in pensione, non mi guarda più nessuno!”