29.05.2022 – 6 ^ di Pasqua: Le consegne alla prima Chiesa
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,È una descrizione meravigliosa che dice una missione compiuta. Gesù era venuto per compiere la volontà del Padre che era salvare l’uomo, ora quel compito termina sulla terra e c’è il suo ritorno là da dove era venuto.
“Mentre li benediceva…”.
Quando era in mezzo a loro “passò bene-facendo” (Atti 10,38). Ora, glorificato, rimane “bene-dicendo”. E il suo “bene-dire” è un “bene-dare”. E noi lo benediciamo, dicendo-bene di lui che ci dà-ogni-bene. L’ultimo messaggio di Gesù per ogni discepolo allora è questo: tu sei benedetto; c’è del bene in te; c’è molto bene in ogni uomo; questo devi annunciare.
“Si staccò da loro”.
Nasce la nuova dimensione della vita del credente: nell’assenza del Signore s’impara una sapienza nuova e un altro modo di leggere la promessa. Come a dire: vediamo se si è capito cosa significa seguirlo, se dentro alberga la tristezza di un abbandono o la gioia di una presenza che avvolge quotidianamente. Non si la fine di una fiaba, ma l’inizio di una storia, la storia insieme con Gesù.
1. COSA FARE?
Staccarsi dalla terra e da tutto ciò che sa di terra perché sia colmata la distanza che la divide dal cielo e sia resa abitabile alla maniera di Dio, come Lui aveva pensato, come in cielo. Ne scaturisce, come conseguenza, l’importanza di distaccarsi dal bene che si compie e saper preparare il dopo.
È educativo risentire ciò che ha detto ai membri dei Corsi di Cristianità il 28.05.2022:
“Una cosa brutta da evitare, prima che succeda: “eternizzare” le cariche, cioè che sempre è lo stesso o la stessa. Per favore, no. Tutti sono bravi, ma non tutti indispensabili. Non siamo indispensabili. Io finisco questo compito di coordinatore o coordinatrice, sia del gruppo, sia dei Paesi o generale, me ne vado a casa, cioè entro nei gruppi come uno qualunque, una qualunque. “No, ma io ho fatto questo, adesso tocca…”. Non tocca nulla, a te tocca andare a casa! Capito?
E questo rinnovamento contro le ambizioni personali, che il diavolo fa muovere, è un lavoro per continuare a vivere. Perché tanti movimenti si sono spenti nelle mani di un unico o di un’unica dirigente. Ne abbiamo tanta esperienza nella Chiesa. Così, rinnovare il servizio dell’autorità, diciamo così, rinnovarlo: nessuno è eterno nell’autorità”.
È qui calzante ciò che il giorno prima della sua morte, Chiara Luce Badano lascia come consegna speciale ai giovani: «Siete il futuro; io non posso più correre, però vorrei passarvi la fiaccola come alle Olimpiadi: avete una vita sola e vale la pena spenderla bene».
2. COME E PERCHÉ FARLO?
Ci vogliono la conversione, cambiare cioè modo di pensare, vedere e agire e il perdono dei peccati, e così ricevere una vita nuova. Non ci può esser intrusione, non ci si può intruppare. È necessaria un vestito nuovo che dica vita nuova.
E questo per diventarne testimoni, coloro cioè che hanno visto e sperimentato questa nuova vita e la misericordia che l’ha permeata. Ed è questo il nerbo del dell’annuncio di Gesù.
Anche oggi non basta dire e annunciare anche cose buone e sante, ma è necessario farne carne della propria carne. Si tratta di “credere l’Amore che Dio ha in noi” (1^Gv 4,16) e che spazza via ogni dubbio, incertezza e intralcio al rapporto con Lui rendendoci così testimoni credibili come lo fu Gesù al suo tempo.
3. CON CHI FARLO.
Gesù dimostra la sua prontezza a lasciare tutto nelle mani di altri, dello Spirito Santo. Egli ha guidato i suoi in modo naturale e visibile perché fosse in loro cancellata l’idea di un uomo fantasma che fa la sua vita lasciando all’uomo di vivere la sua. Egli si è coinvolto facendo vedere in concreto come si vive. Ora è lo Spirito Santo a far vivere la vita, mettendo dentro l’esigenza di attuare il Vangelo e così dare una buona notizia.
Due domande finali: Siamo noi capaci di far bene tutto ma sapendo che poi altri prenderanno il nostro posto? Siamo allora pronti ad agire insieme con altri per essere adatti a realizzare il regno di Dio e sempre meno propensi ad agire secondo le nostre idee?