29.07.2018 – 17^ Tempo Ordinario: LA GRANDEZZA DI OGNI PICCOLO DONO
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,San Paolo illumina il Vangelo di oggi:
“Un solo corpo e un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo. Un solo Dio e Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, opera per mezzo di tutti ed è presente in tutti” (Ef4,4-6).
Se allora c’è un Padre di tutti, allora l’altro diventa immediatamente un fratello o una sorella, cioè della stessa famiglia e parte della mia stessa vita. Uno di cui mi devo occupare e preoccupare.
Entriamo così nel Vangelo.
“Lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi” (Gv 6, 2).
Gesù aveva ragione nel raccomandare ai suoi di avere una particolare cura per i malati. L’amore infatti incide quando tocca il cuore che ha sperimentato la carica della tenerezza e la concretezza del gesto. E qui Giovanni annota questa attenzione a chi soffre che spinge una folla ad andare per ascoltare Gesù.
Seguiamo i gesti di Gesù:
“Egli, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?» (Gv 6, 5).
Gesù agisce perché è mosso da uno sguardo reale diretto ad una folla che è allo stremo e ha urgente bisogno di mangiare. I gesti di Gesù partono dall’amore verso qualcuno e non per fare sfoggio di grandezza. La gente va per ascoltarlo ed Egli dà cibo. Non si sente soddisfatto e gratificato dal bagno di folla ma si preoccupa di loro.
Andiamo subito alla finale che lo fa capire:
“Sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo” (Gv 6, 15)
Non è ricerca di solitudine ma testimonianza di come Dio tratta l’uomo. Lo aiuta per renderlo responsabile. Si può infatti imparare a mettere ciascuno del proprio per aver quel tanto che basta per tutti.
In questo caso si annota:
“«C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?»” (Gv 6, 9)
È bello che si parli di un ragazzo che custodisce il pranzo al sacco confezionato dalla mamma. Si sa che per uno come lui, è come un tesoro: è per Lui!
E invece egli lo consegna.
Il pane per dare da mangiare alla gente non si compra ma si dona e allora non solo è sufficiente ma ne avanza pure. La soluzione del problema fame sta in noi. È qui il segreto del miracolo dei pani: essi si moltiplicano perché sono donati!
Ma è anche il segreto della vita che se uno la vuol salvare, la perde mentre se la perde, la mantiene. Si tratta di un modo nuovo di pensare e di agire, o meglio, è questo il modo di pensare e agire di Dio che non fa mai doni solo per se stessi ma per il bene di tutti. E insegna che l’Amore non è un sentimento alimentato dallo stare insieme felici e contenti ma una verità da attuare concretamente in ogni attimo, negli svariati modi in cui ci pone la vita.
L’Amore è dire all’altro sono per te, sempre e ovunque. Anche a dare tutto per te! Perché sei mio fratello, mia sorella.
E allora avanti e all’opera, possono nascere tante cose belle e nuove. E soprattutto utili per tutti!
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