Quando la misericordia ti trapassa il cuore e purifica le tue membra, mettendoti in atteggiamento di preghiera, allora è possibile che tu possa parlarne con convinzione.

E puoi essere credibile.

Questo perché tu non sei più come prima e riesci a comprendere, senza grande sforzo, che quel che è successo a te può succedere a chiunque.

E poi, frequentando Gesù ad ogni istante, lo senti vicino ed Egli si serve di te, dei tuoi limiti, delle tue fuoriuscite, di ciò che non va, per dire a tutti che ciò che tu operi è solo per grazia sua!

È così che si riesce a scoprire che l’altro è “coperto” da Dio, dal suo amore infinito, e non si può che fare altrettanto.

È naturale imparare ad amare l’altro senza cercare il merito, le giustificazioni e le scuse. E questo lo si fa perché è Dio a farlo per primo. E si capisce quanto Egli possa essere rattristato quando non corre questo amore fatto misericordia!

S’impara così a vedere come se non si vedesse, a parlare come a fratelli e sorelle, a muoversi verso l’altro soprattutto quando ha bisogno.

La misericordia convince più della giustizia. Questa chiede, mentre l’altra dona.

Ed è nel dono che nasce la vera giustizia: mettere Dio al suo posto come Padre e riconoscere gli altri come veri fratelli e sorelle.

L’umanità potrà cambiare solo se prima siamo cambiati noi stessi.