30.07.2023 – 17^ del Tempo Ordinario: Pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo (Mt 13,44)
, Con 0 Commenti, Categoria: Commento al Vangelo, Liturgia,testi della liturgia di questa domenica da una parte scaldano il cuore e, dall’altra, sono molto impegnativi. Il vangelo ci racconta del Regno di Dio con tre parabole. Nelle prime due sono descritti uomini catturati dal tesoro nel campo o dalla perla di grande valore.. Essi per i due beni sono disposti a vendere tutto. Sono “pazzi” per quel bene. L’esempio proposto da Gesù richiama la tradizione ebraica: Dio è da amare con “tutto” il cuore, con “tutta” l’anima e con “tutte” le forze (Dt 6).
Dio merita tutto, come la perla e il tesoro del campo.
Le parabole non si soffermano nei particolari: il primo personaggio è uno che “si imbatte” casualmente in un tesoro, nel campo che gli è stato affittato; un tesoro probabilmente nascosto dal proprietario, forse per non farlo trovare durante la guerra o dai predoni. Il personaggio della seconda parabola è invece un cercatore di perle preziose. Le due condizioni sono molto differenti, come del resto è la vita di ciascuno: c’è chi Dio l’ha incontrato fin da bambino, c’è sempre stato nelle esperienze che via via ha maturato. C’è invece chi ha fatto più fatica, chi è andato inutilmente alla ricerca di Dio, chi l’ha smarrito. Però i due personaggi delle parabole, il contadino e il cercatore di perle, hanno il merito di “mollare” tutto e di comprare campo e perla. Con gioia vendono, cioè si spogliano di tutto, perché si innamorano di quell’unico bene. L’immagine usata da Gesù è splendida: amare è voce del verbo “perdere”, vendere.
Il contadino con il suo modo di fare ci suggerisce un grande insegnamento. Ci stimola ad essere uomini e donne che si sorprendono, che riescono a comprendere come la propria vita non è già tutta programmata, ma c’è sempre posto per la scoperta.
Quando si incontra Dio, quando si vive l’amore, quando si vive il perdono, si è davanti ad un tesoro nascosto, che in quel momento viene svelato.
Quel tesoro chiede a ciascuno di noi, secondo le nostre vocazioni specifiche, di essere persone che mettono con gioia le cose che valgono al primo posto. Cerchiamo, in que-sta settimana, di vivere il nostro cristianesimo, non come un dovere, ma come una gioia.
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