30.08.2015 – 22^ Tempo Ordinario: La bellezza del cuore!
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,«Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me (Mc 7,6).
Noi siamo abituati a guardare l’esterno e da questa posizione a sciorinare giudizi a non finire. È la logica di chi crede che facendo la doccia e profumandosi in abbondanza, possa risolvere in certo modo il dissesto interiore fatto di disordine maleodorante. È salvare l’apparenza, l’immagine per nascondere la verità di se stessi.
È ciò che accade a Gesù: vedere gente esternamente per bene che vuole l’adeguamento delle coscienze senza ammettere un minimo cambiamento. È come dire: perché, Gesù, non insegni ai tuoi a fare come si è sempre fatto?
Gesù sembra non reggere più e scopre il pentolone. E cosa bolle per davvero in pentola? La realtà cattiva che viene da dentro: l’osservanza esteriore di una tradizione copre una vita senza amore. L’elenco di malefatte che Gesù fa, denuncia il vero peccato: la non considerazione dell’altro, anzi la sua sopraffazione, anzi di più l’annientamento!
Ricordiamole
- Impurità: svendita di voi stessi;
- furti: voglia di denaro anche rubato;
- omicidi: sopraffazione dell’altro fino a farlo fuori in qualche modo;
- adulteri: tradimento più o meno appariscente della moglie o del marito;
- Avidità: desideri smodati per una vita comoda;
- malvagità: cattiverie meditate;
- inganno: menzogna a danno del prossimo;
- dissolutezza: ricerca sbrigliata del piacere sensuale dentro e fuori il matrimonio;
- invidia: il non sopportare che altri siano migliori;
- calunnia: mandare in giro notizie false spacciandole per vere;
- superbia: voler emergere ad ogni costo;
- stoltezza: dichiarare che tutto va bene purché renda…
Tutte queste cose sono “cattive” e rendono il cuore “inquinato”, non limpido e autentico; e, se ci si presenta davanti agli altri come signori, non conta proprio nulla anzi s’impara ad essere nient’altro che ipocriti cioè persone dalla doppia vita.
Pensiamo ora alla sofferenza umana di Gesù che si trova di fronte a gente così che è capace di filtrare un moscerino per ingoiare poi un cammello.
“La speranza dei farisei, che è pure la speranza di ogni nostro gesto religioso di purificazione e di santificazione, è che, lavando e rilavando le mani, il cuore si purifichi dalle contaminazioni che vengono dal mondo.
La speranza di Gesù è che un cuore sempre più purificato e illuminato non dalla paura di peccare, ma dal desiderio di amare, renda capaci le nostre mani di fare i gesti giusti e belli della misericordia e dell’amore.
Vi è una strada aperta che va dal cuore alle nostre mani, che va dalle mani al nostro cuore, e questa non è una strada a senso unico, bensì una strada a senso alternato e talora un po’ persino affollato e, perché no, talora confuso. Per orientarsi è necessario conservare una fiducia che ci impedisca di giudicare e ci renda capaci di apprezzare quel che di buono c’è “dentro” la vita degli altri, senza lasciarci come incantare da ciò che riteniamo esserci di buono nella nostra vita” .
(da Messa e Preghiera quotidiana EDB dom 22^ TO B)
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