31.05.2020 – Pentecoste: Il soffio rigeneratore dello Spirito!
, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,La sera di quel giorno, il primo della settimana, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore (Gv 20,19.20)
La sera di quel giorno – la domenica! -, nell’ora in cui i primi cristiani erano soliti ritrovarsi per la loro celebrazione, Gesù Risorto si fa presente con le cicatrici che dicono fin dove è arrivato il suo amore, e dona loro pace e gioia; si rendono conto infatti che è proprio lo stesso Gesù con il quale hanno vissuto.
Egli continua:
Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi. Detto questo, soffiò e disse loro: Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati (Gv 20,21-23).
Gesù inaugura il tempo dei ministri (servi) della misericordia perché essa inondi la terra e divenga metodo di vita e scorra come perdono reciproco costante.
Lo Spirito è incaricato di attuare concretamente la lotta contro il peccato e a vincerlo. E lo fa, spronato dalla docilità. Egli agisce in cuori docili che si aprono all’azione della misericordia infinita, immensa e totale di Dio, così forte da stordire l’agire del male disorientando i suoi operatori.
Per questo lo strumento della confessione come sacramento, cioè parola di misericordia compiuta che opera ciò che dice, fa creature nuove attraverso l’operazione “terra bruciata” che impedisce al male, ogni volta di più, di prendere forza e attecchire. La misericordia è e sarà la sua definitiva sconfitta.
Ecco due brani del Santo Curato d’Ars che di esperienza, in questo campo ne aveva fatta tanta. Si dice che nell’anno 1834 ebbe trentamila pellegrini che diventeranno, negli ultimi anni della sua vita, da ottantamila a centomila. Negli ultimi vent’anni restò a confessare in media 17 ore al giorno, cominciando verso l’una o le due di notte nella bella stagione, o verso le quattro nella stagione cattiva, finendo a tarda sera. (!)
Riguardo al perdono frutto della misericordia infinita di Dio diceva:
“Il buon Dio è sempre disposto a riceverci. La sua pazienza ci aspetta! Ci sono coloro che dicono: “Ho fatto troppo male, il Buon Dio non può perdonarmi”. Si tratta di una grossa bestemmia. Equivale a mettere un limite alla misericordia di Dio, che non ne ha: è infinita. I nostri errori sono granelli di sabbia accanto alla grande montagna della misericordia di Dio. Non è il peccatore che ritorna a Dio per chiedergli perdono, è Dio che corre dietro al peccatore e lo fa tornare a Lui. Diamo dunque questa gioia a questo Padre buono: ritorniamo a Lui … e saremo felici”.
Riguardo al sacerdote come ministro della confessione:
“Se io incontrassi un sacerdote e un angelo, saluterei prima il sacerdote, poi l’angelo… Se non ci fosse il sacerdote, a nulla gioverebbe la passione e la morte di Gesù… A che servirebbe uno scrigno ricolmo d’oro, quando non vi fosse chi lo apre? Il sacerdote ha la chiave dei tesori celesti….
Quando il sacerdote dà l’assoluzione, bisogna pensare solamente a una cosa: che il sangue del buon Dio si riversa sulla nostra anima per lavarla, purificarla e renderla bella quanto lo era dopo il battesimo. Il buon Dio, al momento dell’assoluzione, si getta i nostri peccati dietro le spalle, vale a dire li dimentica, li cancella: non riappariranno mai più. Non si parlerà più dei peccati perdonati. Sono stati cancellati, non esistono più!”
Si può allora concludere.
È vero che il sì di Dio all’uomo non è qualcosa di astratto, ma si rende visibile nella Chiesa, in particolare nella Parola e nei sacramenti. Lo stupendo della confessione è proprio questa certezza che io ho di udire, attraverso il sacerdote, la parola di Dio che viene diretta a me e della quale posso fidarmi. Non esiste fatto più forte al mondo di questo potermi fidare della parola di Dio nella confessione. Qui trovo la possibilità di ricominciare da capo. Posso farla veramente finita con il passato e dire: da questo giorno vivo in maniera nuova, ora conta solo l’attimo presente.
È l’intervento d’Amore di Dio fatto misericordia che accade all’anima. È la sua grazia che irrompe!
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