31.12.2023 – Sacra Famiglia: UN BAMBINO PER UN POPOLO, FONTE DI GIOIA
, Con 0 Commenti, Categoria: Editoriali, Liturgia,“Un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio”.
Un bambino… Un bambino non mette soggezione. Non incute timore. Bussa alla porta del cuore, cerca accoglienza, cerca amore.
Cesare Augusto, l’imperatore, è preoccupato di censire, di contarsi, di mettere in mostra la forza. Lui, il Bambino, nasce in una stalla di periferia, nella semplicità,
E, anche una volta divenuto adulto, non alzerà la voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma esile.
Sarà interprete di un nuovo tipo di grandezza, che non passa dalla pretesa, dal sopruso e dalla violenza; porterà vita e relazioni nuove, intessute con i fili della fiducia, della pazienza, del perdono, della fraternità.
“Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce”.
Il Bambino nato a Betlemme è il solstizio, che interrompe l’allungarsi delle notti; è la luce, destinata a giungere ai confini della terra e, più lontano ancora, fino alle profondità misteriose del cuore umano; è il sole, che – nel suo sorgere – argina e asciuga l’angoscia delle tenebre. Se davanti a un mondo, che non conosce né diritto né umanità, possiamo rischiare di ritrovarci insensibili, indifferenti e cinici, posiamo lo sguardo su questo Bambino: è il Principe della pace, il sigillo che assicura che l’ultima parola sulla nostra storia spetta a Dio.
“Non temete: ecco, vi an-nuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore”.
Questo Bambino, adagiato in una mangiatoia, è pane che sfama la domanda di senso e di vita che ciascuno porta in sé. Chi vi si accosta, chi si inginocchia davanti a Lui, camminerà dritto nei sentieri del tempo, pellegrino verso la meta, disponibile a lasciarsi incontrare dagli altri e a farsi loro compagno di viaggio.
In questa santa Notte, Dio si è fatto uno di noi, si è fatto “noi” per farci suoi. Entriamo nel mistero del Natale. La Luce è qui. Come i pastori di Betlemme, lasciamocene avvolgere: ne diventeremo a nostra volta segno.
“Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama”.
Omelia di Don Ivan Maffeis, Vescovo la notte di Natale
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