Il nuovo Patto delle catacombe: Vivere da poveri per i poveri
, Con 0 Commenti, Categoria: Articoli,Si chiama Patto delle catacombe. È il desiderio di vivere radicalmente il Vangelo fatto proprio da vescovi e preti. Vide la luce cinquant’anni fa esatti. Ha continuato a vivere sotto traccia per decenni, sconosciuto ai più. È’ tornato alla ribalta con il pontificato di Jorge Mario Bergoglio: «Ah, come vorrei una Chiesa povera e per i poveri!» (16 marzo 2013). Adesso ha rinnovato slancio, nella nuova versione firmata a Napoli, sempre dentro delle catacombe. Tutto cominciò durante il Concilio Vaticano II (1962-1965).
Prima di tutto, Signore, ti vogliamo chiedere perdono. Siamo consapevoli che, attraverso il nostro stile di vita, siamo causa di tanta sofferenza dei nostri fratelli e sorelle, nonché dell’oppressa e devastata terra.
Questo è il nostro impegno
Questa è la nostra preghiera, gli atteggiamenti, le abitudini e i modi di pensare che vogliamo cambiare o rinnovare, per rispettare quello che fu il volere dei padri della Chiesa dei Poveri e quello che è il desiderio di Papa Francesco.
Essere la voce degli esclusi
Ci impegniamo a fare l’opzione dei poveri, degli esclusi, degli “scarti” della società, a riconoscere in loro la “carne di Cristo”, Sacramento vivo della sua Presenza, “a prestare ad essi la nostra voce nelle loro cause, ma anche ad essere loro amici, ad ascoltarli, a comprenderli e ad accogliere la misteriosa sapienza che Dio vuole comunicarci attraverso di loro.”
Essere la casa dei poveri
Ci impegniamo, affinché la nostra azione pastorale porti i poveri a sentirsi a “casa loro” nelle nostre comunità, nonché ad essere al centro della nostra attenzione.
Condividere ciò che abbiamo
Ci impegniamo, davanti a Te, Unico Signore, in questa società che adora l’idolo del denaro, a non arricchirci e a condividere quello che abbiamo.
Scegliere la sobrietà
Ci impegniamo quindi, ad acquisire uno stile di vita sobrio in tutti gli ambiti della nostra vita, nell’abitazione, nel cibo, nell’abbigliamento, nei mezzi di trasporto e nelle nostre chiese: evitando l’usa e getta, privilegiando l’usato e il circuito corto e naturale, consumando libero da scorie, riciclando e recuperando i rifiuti.
Fare scelte etiche nella quotidianità
Ci impegniamo, ad utilizzare nella nostra quotidianità fornitori di servizi bancari che scelgono la finanza etica e alternativa, che combattono la speculazione, che non favoriscono il riciclaggio dei capitali nei paradisi fiscali, frutto di criminalità o di evasione e che non investono in attività, come l’industria delle armi, che causano sofferenza e morte.
Aprire la nostra comunità
Ci impegniamo a costruire comunità cristiane “in uscita”, aperte alla mondialità, all’inclusione, al dialogo ecumenico ed interreligioso, profondamente missionarie e profetiche.
Aprire le nostre case, le chiese, i conventi
Ci impegniamo, in questo momento storico, all’accoglienza dei fratelli e delle sorelle, che fuggono da situazioni di ingiustizia e di morte, perché fare spazio a loro è farlo a Cristo: mettendo a disposizione le nostre case, chiese e conventi.
Tornare ai valori e diritti fondamentali
Ci impegniamo, in solidarietà con i poveri, a rimettere in discussione il nostro Sistema economico-finanziario, “nuova e spietata versione del feticismo del denaro”, i cui effetti devastanti tocchiamo con mano in questo Sud così martoriato e devastato: sostenendo in maniera nonviolenta, nella nostra azione pastorale, i movimenti popolari che si impegnano a favore dei diritti fondamentali dell’essere umano, “lavoro, casa, terra”, ma anche contro le enormi spese militari che producono sempre più guerre.
Rispettare la Terra
Ci impegniamo a “curare la nostra casa comune” accettando la sfida di Papa Francesco che, di fronte alla “grave crisi ecologica” causata dall’uomo e che sarà pagata dai poveri, ci chiama ad una conversione ecologica, basata su relazioni sane “con il mondo che ci circonda”.
Lottare contro ogni violenza
Ci impegniamo a lottare contro ogni forma di violenza, di sopraffazione e di cultura mafiosa che genera criminalità organizzata, corruzione, inquinamento ambientale e morte.
Far conoscere questo Patto
Ci impegniamo, ritornando nelle nostre realtà locali, a far conoscere questo Patto chiedendo ai nostri fratelli e sorelle di vigilare su questa nostra scelta aiutandoci con la preghiera e la comprensione.
Signore affidiamo questo nostro Patto nelle tue mani, certi che ci aiuterai a vivere queste scelte, consapevoli che, insieme, possiamo smuovere le montagne. “Aiutaci Dio, nostro Papà, ad essere fedeli”.
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