16.02.2014 – 6^ Domenica del Tempo Ordinario: La qualità dell’amore!

16.02.2014 – 6^ Domenica del Tempo Ordinario: La qualità dell’amore!

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

A – Gesù ci chiede un salto di qualità nell’amare. In relazione al prossimo non basta “non uccidere” – così era in antico! – ma ci vuole ora un rapporto così delicato da eliminare ogni tipo di offesa o anche parole dette che possano far soffrire l’altro. In particolare va evitata ogni rottura di rapporto o divisione tra le persone; e, se dovesse capitare, “ricomporla” prima possibile. Non dovremmo sentirci tranquilli in situazioni di tal genere!

In concreto: come può esserci, ad esempio, un legame tra me e l’ Eucaristia che ricevo  senza la comunione con l’altro?

L’apostolo scrive ai Corinzi:: «Sento dire che ci sono divisioni tra voi». Le stesse divisioni le riscontra nell’assemblea: «Quando voi vi radunate non è per mangiare la cena del Signore». Per quale motivo l’Apostolo afferma questo? Perché arriva uno che è sazio e ubriaco, mentre un altro è affamato; non si tengono in conto le esigenze dei poveri e ognuno pensa per sé.

L’ Eucaristia… è istituita perché diventiamo fratelli;…perché da estranei, dispersi e indifferenti gli uni agli altri, noi diventiamo uniti, uguali e amici; è  a noi data perché, da massa apatica, egoista, gente fra sé divisa e avversaria, noi diventiamo un popolo, un vero popolo, credente e amoroso, di un cuore solo e d’un’anima sola” (Paolo VI).

Chiunque ha qualche dissenso con il suo compagno, non si riunisca con voi, prima che si siano riconciliati, affinché non sia profanato il vostro sacrificio (Didachè 14,1-2).

Dio non accoglie il sacrificio da chi nutre inimicizia. Vuole che costui si allontani dall’altare e si rechi prima a riconciliarsi col fratello, poiché Dio non può essere propiziato da chi prega col cuore agitato da odio. Il più alto sacrificio agli occhi di Dio è la no­stra pace, la concordia fraterna e il suo popolo raccol­to nell’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito San­to” (S. Cipriano De Orat. Domin. 23).

Ci chiediamo:

Qual è il nostro atteggiamento verso l’altro? Siamo capaci di far cadere quelle barriere dentro di noi fatte di antipatie, risentimenti, rifiuti o ci conviviamo senza essere disturbati? Ci sforziamo ad andare al di là delle differenze che ci dividono?

B – Nel rapporto uomo-donna Gesù non ci chiede solo il superamento di un adulterio palese ma ci fa calare nel cuore là dove nascono pensieri e decisioni. Il rispetto totale della persona non dipende da ciò che appare ma da come si guarda l’altro se è sguardo di rispetto o di rapina o di possesso.

Ci chiediamo:

il nostro sguardo di uomini o di donne è limpido ed eleva e valorizza la persona o la rende schiava quasi oggetto che serve?

CÈ necessario parlarci con un sì o con un no, e non impiantare chiacchiere che vengono dal maligno!

Ci chiediamo: siamo sinceri nel nostro rapporto con gli altri o accettiamo, al contrario, continui compromessi per salvare sempre e comunque le situazioni? Abbiamo paura della verità ? troviamo qualcuno di cui ci si può fidare perché sincero?

 

 

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