“Ecco arriva il tuo Salvatore” (Is 62, 11).
C’è il tempo in cui si vede tutto nero e non si nutre più nemmeno la speranza che è l’ultima a morire. E accade per due motivi: o è veramente tutto tenebroso oppure dipende dagli occhiali che sono oscuri. È forse la stanza della mia vita che è in perfetto disordine e vive nel disagio di ciò che manca.
E allora “ci sono tanti modi di ripulire una stanza: raccogliere paglia per paglia; usare una scopa piccola, una grande, un grande aspirapolvere, ecc. Oppure – per essere nel pulito – si può cambiare stanza e tutto è fatto. Così per santificarci.
Anziché lavorare tanto, si può immediatamente scostarsi e lasciar vivere Gesù in noi. E cioè vivere trasferiti in altro: nel prossimo, per esempio, che – momento per momento – ci è vicino: vivere la sua vita in tutta la sua pienezza”. Amare! Qui è tutta la dottrina di Gesù”
(Chiara Lubich, 1949).
“Egli ci ha salvati per la sua misericordia” (Lc 2, 9).
Egli “ci vive, vive noi, viviamo in Lui”. Da parte nostra non c’è alcun merito mentre Egli fa vivere in noi la sua grazia cioè il suo Amore. Egli lo fa “con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito”.
“Questa è la vita nuova, la vita che Dio Padre ci regala nel battesimo. È nuova perché è un’altra vita rispetto alla nostra, perché è proprio la Sua, è la vita stessa di Dio. Questo è il grande dono che ci ha fatto e che ci fa Gesù! Partecipare all’amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Partecipare all’amore che Loro hanno per tutti gli uomini e per tutta la creazione. La vita nuova è la vita di Dio donata a noi!” (Papa Francesco)
“Andiamo, vediamo questo avvenimento … dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro … se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto” (Lc 2, 15.17.20).
Come vedere anche noi Gesù oggi?
La porta del Natale
Vorrei che ognuno di noi avesse quattro chiavi.
Una chiave per la porta che dà sul retro: il Signore viene, dove e come non lo sappiamo. Viene in coloro che non ardiscono accostarsi alla grande porta maestra.
Una chiave per la porta che dà verso l’interno: il Signore ci è più intimo del più profondo dell’anima nostra. Da lì egli entra nella casa della nostra vita.
Una chiave per la porta di comunicazione che è stata murata, ricoperta con l’intonaco, quella che dà su ciò che ci sta accanto: in coloro che ci sono più prossimi, che sono anche coloro che più ci sono estranei, il Signore bussa alla nostra porta.
Una chiave per la porta principale, il portale: su quella soglia Gesù, con Maria e Giuseppe furono respinti. Non esitiamo a lasciarlo decisamente entrare nella nostra vita, nel nostro mondo!
Sapremo essere, oggi, la sua Betlemme?
Klaus Hemmerle
Lascia una risposta