Quella che Gesù traccia davanti a noi non è una strada di tristezza e dunque non dobbiamo cominciare con l’assumere “una faccia da quaresima”. No: questo tempo è fatto apposta per condurci verso la vita e la felicità.
Ma come realizzare un obiettivo così importante e desiderato?
Si tratta innanzitutto di liberarsi da tutto ciò che ci impedisce di camminare, da tutto ciò che ingombra il nostro cuore e la nostra intelligenza e non ci permette di ascoltare, di riconoscere, di raggiungere il Signore che ci attende a braccia aperte, per rinnovare la nostra esistenza. (Roberto Laurita in SdP)
La Quaresima è tempo propizio per fare spazio alla Parola di Dio. È il tempo per spegnere la televisione e aprire la Bibbia. È il tempo per staccarci dal cellulare e connetterci al Vangelo.
La Quaresima è il tempo per rinunciare a parole inutili, chiacchiere, dicerie, pettegolezzi e parlare e dare del “tu” al Signore.
È il tempo di dedicarsi ad una sana ecologia del cuore, fare pulizia lì. Viviamo in un ambiente inquinato da troppa violenza verbale, da tante parole offensive e nocive, che la rete amplifica. Oggi si insulta come se si dicesse “Buona Giornata”. Siamo sommersi di parole vuote, di pubblicità, di messaggi subdoli.
Ci siamo abituati a sentire di tutto su tutti e rischiamo di scivolare in una mondanità che ci atrofizza il cuore e non c’è bypass per guarire questo, ma soltanto il silenzio. Fatichiamo a distinguere la voce del Signore che ci parla, la voce della coscienza, la voce del bene. Gesù chiamandoci nel deserto, ci invita a prestare ascolto a quel che conta, all’importante all’essenziale. (Udienza di Papa Francesco del 26.02.2020)
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