“Mi è arrivata una telefonata alle sei del mattino.
‘Pronto, malattie infettive?’. ‘Si’. ‘
Sono la figlia del signor Giuseppe (nome di fantasia, ndr)’. ‘Non si preoccupi e vada a dormire, suo padre sta bene, ha trascorso una notte tranquilla’. ‘Mi deve fare un favore. Papà ha perso gli occhiali al pronto soccorso e fa fatica a scrivermi i messaggi da sotto il casco, vorrebbe salutare il nipotino. Però ha una lente di ingrandimento nel suo zaino, gliela può dare?’.”. Come dire di no. “
Gliel’ho consegnata e l’ho preso in giro perché sembrava Sherlock Holmes.
Mi ha fatto ok col dito e mi ha mandato un bacio da sotto il casco” .
(infermiera dei nostri tempi – da AGI, Agenzia Italia)
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