Il Silenzio che parla
“Il Signore Gesù si offre come la Parola uscita dal Silenzio, l’esodo di Dio da sé per amore nostro, il santuario vivente e santo, in cui l’alterità del Figlio, in quanto cioè distinto dal Padre, ci apre alla Trinità di Dio.
Accade la rivelazione, fatta di apertura e di nascondimento, di parola e di silenzio, espressa nello stesso termine (re-velare come togliere il velo e nuovamente velare).
Alla rivelazione si risponde aderendo alla Parola, come discepoli dell’unico Verbo di Dio: ma la Parola è porta, che ci introduce negli abissi del divino Silenzio.
Si obbedisce alla Parola ascoltando il Silenzio: “Il Padre pronunciò una Parola, che fu suo Figlio, e sempre la ripete in un eterno silenzio; perciò in silenzio essa deve essere ascoltata dall’anima” (S. Giovanni della Croce, Sentenze. Spunti d’amore, n. 21).
(B. Forte arcivescovo di Chieti e Vasto)
È il pensiero che oggi ci può guidare.
In questo silenzio “forzato” la nostra libertà di scelta ce lo rende un tempo buono per accogliere Gesù che vive nel “silenzio”. E si può abitare nella sua realtà dal momento che, come dirà Pietro all’indomani della risurrezione, : “Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. (At 2,24)
È la logica di una vita nuova che accade e ammette un rapporto intimo con Gesù che ci vuole condurre là dov’è Lui, ora in modo velato, un giorno nella visione piena.
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SEI TU, GESÙ CROCIFISSO E ABBANDONATO!
(titoli dallo scritto di Chiara Lubich)
COSÌ PROSCIUGHERÒ L’ACQUA DELLA TRIBOLAZIONE
IN MOLTI CUORI VICINI E, PER LA COMUNIONE
CON LO SPOSO MIO ONNIPOTENTE, LONTANI.
È la “verità dell’Amore” che fa liberi e rende liberi.
Gli altri si sentono sollevati, tranquillizzati, rasserenati…
È come vedere una ferita rimarginare.
Entra come certezza una soluzione
che però non è umana.
Si comprende, grado a grado,
che Qualcuno pensa a te,
ti ama immensamente.
Quel “prosciugarsi” non è aridità
ma semplicemente comprendere
un diverso valore del Dolore.
E chi prende su di sé quell’acqua di tribolazione
manifesta anch’esso il volto umano del Dio Amore.
Anch’egli vive l’Abbandono,
ma gettandosi tra le braccia del Padre, diventa Amore.
E non è raro il caso in cui l’anima,
“prosciugata”, dice “grazie!”
Come se lo dicesse a Dio !
(Dip – continua)
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Pensiero del giorno
ABBANDONARSI AL PADRE
Aveva detto: Padre nelle tue mani affido il mio spirito. Mi affido a Te, confido in Te, mi fido di Te. È il Padre che vive al centro del cuore di Gesù e vuole vivere anche al centro del nostro. E come non lascia Gesù nel sepolcro così non permette che vi restiamo noi. È il Padre che fa risorgere Gesù e così farà con noi.
È questo il giorno di mettersi e stare nelle braccia del Padre; ed Egli compie la sua opera in noi. È il giorno del lasciarsi fare, cioè di lasciarsi amare da Lui. Egli sa dove sta la nostra felicità e ad essa ci conduce. Nulla lo può fermare e nessuno può strapparci dalle quelle sue mani.
Cristo Gesù risorge!
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