22 Aprile – Al volo … CHI CREDE IN LUI (GESÙ) NON È CONDANNATO!
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Pensiero del giorno: Dal Vangelo secondo Giovanni 3, 16-21
E questo accade perché crede nell’Amore di Dio!
È Giovanni stesso che lo testimonia: “noi abbiamo conosciuto e creduto l’Amore che Dio ha in noi” (1^Gv 4,16).
E Gesù è stato mandato dal Padre, che è sorgente d’Amore eterno, perché Egli possa Amare con questo stesso Amore e lo manifesti al mondo.
Questo Amore è sparso dappertutto perché è universale, diretto a tutti. Ognuno lo può cogliere sia in maniera ufficiale nell’ambito dove esso si annuncia e si vive, ma anche nel segreto della propria coscienza dove esso è stato depositato. Per cui più che far conoscere Gesù, è farlo “riconoscere” già presente nel cuore.
Il metodo è solo “amare”. Infatti amore, come lingua universale, chiama amore, e si scopre così l’Amore di Dio e Gesù che lo vive e ci si accorge di essere figli di Dio in Gesù e fratelli tra noi. Non per nulla diceva San Paolo VI°: “Ogni uomo è mio fratello!” (titolo del messaggio per la giornata della pace, 1971).
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GESÙ INSEGNA A PREGARE (Mt 6, 7s – Lc.11, 2-4)
SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ COME IN CIELO COSÌ IN TERRA
Nel cielo, dove Tu sei, si vive bene perché tutto vive in Te.
Si vive con Te e per Te.
Nel cielo la tua volontà è l’unica che esiste perché nasce dall’unico Amore.
Che questo tuo volere si possa compiere anche in terra.
Che tutti possiamo essere “la tua volontà su di noi” come dice il tuo profeta, così da poter realizzare, in qualche modo, sulla terra l’ ambiente e il clima del cielo.
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I passaggi della Pasqua
Dal tempio di mura al tempio di Gesù. Parlava del suo corpo.
“Rispose loro Gesù: “Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere”. Gli dissero allora i Giudei: “Questo tempio è stato costruito in quarantasei anni e tu in tre giorni lo farai risorgere?”. Ma egli parlava del tempio del suo corpo”(Gv 2,19
Un Corpo che diventa tempio perché offerto, donato, consegnato. Non è un tempio di cui gloriarsi, che fa vedere quanto si è grandi. È un tempio dove ogni piccola parte dice il sacrificio personale di chi lo frequenta facendone parte. È un tempio fatto di “pietre vive” per l’amore e per amare; amore che circola e si diffonde. Ogni pietra infatti sta fissa per il cemento che è l’amore reciproco e verso tutti. È dunque tempio di vita di amore e non è certo retto da organizzazioni o dalla quantità di soldi o altro.
(dip)
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Esperienza di Papa Francesco – da un’intervista
COME VIVO IO SPIRITUALMENTE QUESTO TEMPO?
Prego di più, perché credo di doverlo fare, e penso alla gente. Mi preoccupa questo: la gente. Pensare alla gente mi unge, mi fa bene, mi sottrae all’egoismo. Ovviamente ho i miei egoismi: il martedì viene il confessore, ed è allora che metto a posto quel genere di cose.
Penso alle mie responsabilità attuali e nel dopo che verrà. Quale sarà, in quel dopo, il mio servizio come vescovo di Roma, come capo della Chiesa? Quel dopo ha già cominciato a mostrarsi tragico, doloroso, per questo conviene pensarci fin da adesso. Attraverso il dicastero per lo Sviluppo umano integrale è stata organizzata una commissione che lavora su questo e si riunisce con me.
La mia preoccupazione più grande – almeno, quella che avverto nella preghiera – è come accompagnare il popolo di Dio e stargli più vicino. Questo è il significato della Messa delle sette di mattina in live streaming, seguita da molti che si sentono accompagnati; come pure di alcuni miei interventi e del rito del 27 marzo in piazza S. Pietro. E di un lavoro piuttosto intenso di presenza, attraverso l’Elemosineria apostolica, per accompagnare le situazioni di fame e di malattia. Sto vivendo questo momento con molta incertezza. È un momento di molta inventiva, di creatività.
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