11 Maggio – Al volo … CHI AMA ME SARÀ AMATO DAL PADRE MIO E ANCH’IO LO AMERÒ E MI MANIFESTERÒ A LUI.
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Amare Gesù è ascoltare, prediligere e mettere in pratica la sua Parola, cioè Lui, Verbo, Parola del Padre, nel quale Egli ripone ogni compiacimento. E quando si vive Gesù, si è oggetto come Lui dell’Amore del Padre, si diventa uno con Lui e si entra nel suo mondo, nella sua vita intima e se ne viene a conoscere, per quanto possibile, l’identità. Gesù si manifesta come Figlio amato e noi entrati, con Lui e in Lui, nel seno del Padre.
È la scoperta esaltante di essere figli del Padre insieme a Gesù!
Tutto è racchiuso nella sua Parola che lo Spirito Santo ci ricorda e ci orienta a vivere.
RICONDOTTI A TE, MARIA
Ecco tua Madre! Quale Madre? Una Madre desolata, con dentro il dolore più grande, un dolore che mai nessuno potrà capire in pieno. È il suo dolore di condivisione. Fa suo l’abbandono del Figlio appeso alla croce. Si carica anche lei di tutte le miserie umane. Ecco tua Madre, ognuno si sente dire. Ecco tuo figlio! Quale figlio? Un figlio da prendere su, così com’è senza poterlo scegliere. È a lei consegnato, affidato, lo deve sentire suo. È sua Madre, lei, bisognosa di aiuto e di consolazione, che è chiamata ad aiutare, consolare e dare speranza. Ecco tuo figlio, si sente dire Maria desolata. E il figlio la conduce a casa sua.
ALLA SCUOLA DEL RISORTO
Gesù Risorto ha redento un mondo di peccato entrandovi dentro. È il mistero dell’incarnazione che si fa proposta: stare accanto all’uomo peccatore per accompagnarlo alle sorgenti della vita. E i peccatori andavano da Lui per ascoltarlo. Il loro cuore si convertiva piano piano a contatto con Lui e il ladro non rubava più, la donna traviata riacquista la speranza nel futuro, e, oggi, chi non crede può tornare a credere ad un Dio che lo affianca e lo ama. Un Dio che noi possiamo manifestare oggi e sempre.
Ricevo, penso e faccio circolare (con opportuni adattamenti)
Facendo il bilancio della settimana posso intitolarla “Lo Spirito Santo per Amico”.
Da quando ho seguito il consiglio di una “sorella del Mercoledì” che ascoltando le mie difficoltà nel “comprendere” lo Spirito Santo, nel “collocarlo” negli spazi della mia esistenza, mi ha detto: “Tu chiamalo, poi vedrai, ma chiamalo sempre”.
Da allora ci siamo “incontrati”, e non l’ho più lasciato. Ho utilizzato questo periodo di isolamento forzato per cercare, con il Suo aiuto, di migliorarmi . Quando faccio fatica lo chiamo: “Dove sei? Non mollarmi ti prego”. Non mi sento più sola, spiritualmente intendo, e devo ringraziare gli incontri del mercoledì e quella sorella del mercoledì.
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