17.05.2020 – 6^ di Pasqua: Il respiro dell’Amore! (Nella Bibbia respiro significa spirito, vita. Lo spirito che viene dato. Ogni respiro è un regalo da gustare, viene da Dio.)
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Indica, con più precisione, colui che è chiamato accanto: anticamente non c’era l’istituzione degli avvocati; ogni imputato doveva difendersi da solo, cercando di portare testimoni che lo scagionassero dalle accuse. Accadeva a volte che qualcuno, pur non essendo colpevole, non riuscisse a provare la propria innocenza oppure che, pur avendo commesso il crimine, meritasse il perdono. Per costui rimaneva un’ultima speranza: che in mezzo all’assemblea ci fosse un uomo onorato da tutti per la sua integrità morale e che questa persona irreprensibile, senza pronunciare alcuna parola, si alzasse e andasse a porsi al suo fianco. Questo gesto equivaleva ad una assoluzione. Nessuno più avrebbe osato chiedere la condanna. Questo difensore era chiamato …”paraclito”, cioè, colui che è chiamato a fianco di chi si trova in difficoltà.
“Io pregherò il Padre che vi darà un altro Paraclito che rimane presso di voi e sarà in voi” (Gv 14,16.17)
Gesù ha iniziato un processo che non può interrompersi con la sua partenza. È la realizzazione del progetto unico e globale che raccoglierà tutti i sani progetti che la storia registra nelle miriadi presenze dell’uomo sulla terra.
Per questo non ci lascia orfani, allo sbando.
Gesù pensa allo Spirito Santo che tra breve scenderà su quelle persone per guidarle alla verità tutta intera. È significativa la preghiera che Egli rivolge al Padre perché possiamo avere con noi lo Spirito che opera come dice Gesù: “Voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete” (Gv 1419). È una vita che cresce anche in noi.
È “Spirito di verità”: egli non dice nulla di nuovo o di contrario rispetto a Gesù. Apre al mistero di Dio che sta in Gesù e fa cogliere fino alle ultime conseguenze il suo messaggio. Introduce nella verità, agendo nell’ intimo di ogni uomo aiutandolo a scegliere, liberamente, Gesù e ad aderire alla sua proposta. Forma in ognuno Gesù.
È spiegato in maniera chiarissima con le parole: “in quel giorno voi saprete che Io sono nel Padre mio e voi in Me e Io in voi” (Gv 14,20). E questo è il vero amore che si chiama “in abitazione”: io in te e tu in me! Gesù stesso vivrà in noi e il Padre amerà i suoi figli fatti Gesù.
E questo non è possesso, rapimento, strumentalizzazione dell’altro, ma semplicemente considerare – perché lo è – l’altro come parte di sé. E allora quando afferma: “chi mi ama, fa ciò che gli dico”, non è voler condizionare o indottrinare l’altro, rendendolo schiavo, ma di farlo partecipare (prendere – parte) della vita stessa di Dio espressa in parole ma vissute nell’amore; quelle parole di Gesù vissute divengono cioè esperienza di vita divina.
E così è chiara anche l’ultima frase: “chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui” (Gv 14,21). Quando cioè si entra, per l’Amore fatto Parola vissuta, nella realtà di Dio, allora accade che si comprende ciò che ci è successo: si sperimenta l’Amore profondo e unico del Padre; Si conosce chi è Gesù il Figlio eternamente amato dal Padre; il Padre ama Gesù e quindi anche chi è assimilato a Lui, “fa” come Lui! Si capisce di essere figli insieme a tanti che divengono misteriosamente ma realmente fratelli e sorelle con i quali poter costruire rapporti soprannaturali che contengono Dio. Si comprende bene il valore della Parola che è parola d’ordine per costruire questi rapporti, cementati da quella Parola che tutto riassume: “amatevi come io ho amato voi”. Dove quel “come” dice il “dono totale”, il gioco stesso della vita.
È per questo che c’è un grande bisogno dello Spirito Santo che “rimane” presso di noi e in noi.
Sarà Lui a dare coraggio, forza, luce per continuare la vita di Gesù sulla terra; per intenderci: a far da Gesù!
È necessario un atteggiamento di apertura allo Spirito e cioè alla Parola e alla funzione del Pane eucaristico. E questo sarà fonte di luce per la vita di ogni giorno e per cogliere i segni del tempo che sono i moti dello Spirito.
Spirito vivificante
Senza lo Spirito Santo,/ Dio è lontano,
Cristo è nel passato,/ il Vangelo è lettera morta,
la Chiesa è una semplice organizzazione, /l’autorità è una dominazione, /la missione è propaganda,/ il culto è evocazione,/e l’agire cristiano è una morale da schiavo. /Ma nello Spirito Santo,/ il cosmo è sollevato e geme nel parto del Regno, /Cristo risorto è presente,/ il Vangelo è potenza di vita,/ la Chiesa significa comunione trinitaria,/l’autorità è un servizio liberatore, /la missione è una Pentecoste, /la Liturgia è memoriale e anticipazione, /l’agire umano è divinizzato.
Ignatios Hazim
arcivescovo ortodosso siriano
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