14.06.2020 – SS Corpo e Sangue di Gesù: Inno alla vita nell’unità!

14.06.2020 – SS Corpo e Sangue di Gesù: Inno alla vita nell’unità!

Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

“Io sono il pane vivo. Se uno (ne) mangia vivrà in eterno, io lo risusciterò nell’ultimo giorno. (Gv 6,51.54). 

Il verbo vivere e la parola vita ricorre 9 volte. Ciò dice che il Dio della vita ci vuole vivi e per sempre.

Perché ciò accada ecco questo Pane vivo disceso dal cielo che dà e ridà vita. Gesù dice di colui che lo mangia: “rimane in me e io in lui (e) vivrà per me”… (Gv 6,56.57); cioè mi seguirà fino alla fine e sarà dove sono Io.

Ogni Eucaristia compie il miracolo della trasformazione e tira verso le realtà eterne, vi attira. La vita sulla terra passa da possesso di cose a utilizzo temporaneo. Ogni dolore si percepisce come un passaggio verso una vita sempre più piena. Ogni prova diventa germe di vita nuova intorno.

Ma Gesù dice con chiarezza: “il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo” (Gv 6,51).

L’Eucaristia è allora un evento dai due volti: quello del rito e quello della vita. Sono due volti inscindibili.

È un Pane che fa vivere chi lo prende e se ne nutre ma ha nel suo DNA il dare vita, consumare vita per nuova vita. È Pane che si riceve ma anche vita che si dona e che entra nell’Eucaristia quando manca come rito che ovunque viene celebrato. Essa è pane vivo e carne per la vita insieme.

In Gesù tutto è unito: Pane di vita e vita crocifissa. Coloro che si nutrono del Pane vivo non lo ricevono ma si fanno ricevere da Lui perché “non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro” (2^Cor. 5,15). Si tratta allora di una vita legata alla sua e in grado di essere dono.

Ma con l’Eucaristia nasce anche il Corpo di Cristo.

S. Paolo infatti assicura: “Poiché vi è un solo pane, noi siamo, benché molti, un solo corpo: tutti infatti partecipiamo all’unico pane” (1^Cor 10,17).

Qui c’è alla base l’esperienza stessa di Gesù che “svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini (Fil 2,7).

È andare all’Eucaristia con questo “vuoto”, e lasciare che si compia ciò che Gesù ha chiesto al Padre: l’unità.

Per quel “vuoto”:

  1. Vive la Parola.Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola” (Gv 17,6).
  2. Si realizza l’amore reciproco.“Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri (Gv 13,34)
  3. Accade l’unità. “Siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa (Gv 17, 22)

Tuttavia se per amarci è necessario il nostro sforzo, per aver l’unità invece, ci vuole l’Eucaristia.

Difatti Gesù non ha mai fatto un comando sull’unità, non ha mai detto di essere uniti, Egli ha pregato per l’unità, e la grazia che ha ottenuto è l’Eucaristia che ci fa uno, che ci fa un corpo solo e un’anima sola, tutti altri Gesù, così da ritrovarci insieme nel seno del Padre.

Dopo la pandemia, l’Eucaristia ritrovata, ci faccia scoprire questo dono ineguagliabile.