S. Bonaventura.
“L’anima gustando l’eucaristia si accende di tanto ardore che, distrutta ogni tiepidezza e carnalità, si unisce solo a questo cibo, convertendosi in esso, ed allora gusta che il Signore è soave, sperimenta come il Suo spirito è più dolce del miele”.
Bernardino da Siena.
«Come infatti il cibo e colui che se ne ciba fanno una cosa sola, così chi si ciba di Lui… si trasforma totalmente in Lui e diventa deiforme».
Dirà dopo: «Oh! Quanto saporoso e quanto amabile e desiderabile è questo cibo, che dell’uomo fa un Dio».
Santa Teresa di Lisieux.
L’8 maggio 1884 ricevette la prima Comunione che fu per lei una “fusione d’amore”.
«Il giorno bello tra tutti finalmente arrivò… come fu dolce il primo bacio di Gesù alla mia anima! Fu un bacio d’amore, mi sentivo amata, e perciò dicevo: «Ti amo, mi do a te per sempre». Da molto tempo, Gesù e la povera piccola Teresa si erano guardati e si erano capiti… Quel giorno non era più uno sguardo, ma una fusione, non erano più due: Teresa era scomparsa, come la goccia d’acqua che si perde in seno all’oceano…» (MA 109).
S. Agostino.
Nel 272° discorso dice così: “se voi siete il Corpo di Cristo e le sue membra, è il vostro mistero ad essere posto sull’altare del Signore. Voi ricevete il vostro stesso mistero e dite “amen” a quello che voi siete”.
S. Paolo VI .
L’Eucaristia è istituita perché diventiamo fratelli; perché da estranei, dispersi e indifferenti gli uni agli altri, noi diventiamo uniti, uguali e amici; è a noi data perché, da massa apatica, egoista, gente fra sé divisa e avversaria, noi diventiamo un popolo, un vero popolo, credente e amoroso, di un cuore solo e d’un’anima sola”.
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