26.07.2020 – 17^ Tempo Ordinario: Il regno dei cieli è simile …– Mt 13,44-52

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Pubblicato da Stefano, Con 0 Commenti, Categoria: Liturgia, Omelie,

Ad un tesoro che non ti aspetti ma che dà una gioia nuova, mai provata.

Ad una perla che supera largamente il valore di ciò che si possiede.

Ad una rete che, nella traversata del mare della vita, mette l’uno accanto all’altro fino al termine della storia, con l’unico compito di amare a fondo perduto così da essere pronti alla verifica finale di fronte a Dio che scorge e attira a sé ciò che è amore, corrisponde cioè al suo essere e al suo cuore.

Ciò che risalta è la gioia della scoperta, il valore di una ricerca, l’abbondanza di una pesca. Tutto che viene legato dall’Amore che nasce da Dio, irrompe nella storia umana e diviene, in Gesù, tesoro sorprendente, perla preziosa al massimo, apertura totale ad ogni persona che vive o sta accanto, senza giudizio o pregiudizio.

Tutto vale, allora, di ciò che è Amore: tutto è tesoro, tutto è perla, tutto è fraterno. Nulla è piccolo di ciò che è fatto per Amore!

È questo Amore di Gesù e la relazione con Lui che, ad ogni istante, libera la gioia, che si prova, dalla tristezza che la disturba.

Sant’Agostino gridava: “Troppo tardi ti ho amato!” Ciascuno infatti cerca, segretamente o meno, una bellezza unica che ha affascinato da sempre il suo cuore: “Ci hai fatti per te, Signore, ed è inquieto il nostro cuore fino a quando non riposa in te”.

“Bisogna che il cuore bruci dal desiderio di raggiungere il bene prezioso, cioè il Regno di Dio che si fa presente nella persona di Gesù(Papa Francesco Angelus 30.07.2017)

E nasce così un rapporto che si trasforma in un vero “innamoramento”, piace star con Lui, si coglie la novità della sua parola, delle sue sollecitazioni…e il resto è sempre più svalutato e vale la pena disfarsene.

Ed è l’amore che porta a decidere: taglia via ciò che non conta, per fare spazio a ciò che conta. Solo una grande passione rende indifferenti al resto. Chi sposa, non è preso da tristezza per i possibili partners che lascia, ma dalla gioia per chi ha scelto e ama.

“. …Il discepolo di Cristo non è uno che si è privato di qualcosa di essenziale; è uno che ha trovato molto di più: ha trovato la gioia piena che solo il Signore può donare. È la gioia evangelica dei malati guariti; dei peccatori perdonati; del ladrone a cui si apre la porta del paradiso. (papa Francesco Angelus 30.07.2017)