Ogni parola uscita da Dio non torna senza effetto. In Maria questo si verifica in maniera completa ed evidente: Dio ha un “progetto”, ne parla a Maria e Lei “risponde accogliendo”.
Quella parola in Maria è “Gesù”.
Per questo lo stesso Gesù dirà: beati coloro che ascoltano la parola e dicono sì.
Come in Maria, Gesù si rende evidente in chi vive la Parola. E Gesù che vive in me, in te riconduce al Padre. L’Assunzione di Maria e la nostra risurrezione confermeranno questo ritorno e ci sarà festa grande.
Questa dimensione divina della Parola accolta e vissuta la si scorge nell’ incontro con Elisabetta. Ella vede Maria ma sente il Gesù che è in Lei! E questo Gesù – Verbo – Parola è Buona Notizia (si spiega la gioia!).
Così Maria ed ogni altro che vive la Parola può cantare il Magnificat che dimostra come la essa fa una grande rivoluzione introducendo la mentalità di Dio nel mondo.
Per questo non solo Elisabetta può dire “beata” ma addirittura “tutte le generazioni”.
Certo non sarà facile, anzi contemplerà la croce ma l’Assunzione di Maria è lì a confermare che “ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo” (Ap 12, 10), e “come tutti muoiono in Adamo così tutti riceveranno la vita in Cristo” (1 Cor 15,22).
Anche per noi
1. Dire grazie per essere venuti al mondo pensati da Dio;
2. Scoprire la Parola che sta all’origine della nostra vita e che è per noi;
3. Vivere decisamente secondo quella Parola;
4. Daremo gioia a Dio come Maria e potremo tornare a Lui senza paura, fatti quella Parola.
Maria, mi rivolgo a te! Mi sembra più facile incontrare te prima di Gesù. E Gesù è felice se stiamo con te. Egli sa che il tuo grande compito è quello di far vivere Lui, farlo essere presente ovunque, dargli la possibilità di agire. Egli sa che chi ti incontra per davvero, prima o poi deve incontrare anche Lui.
E c’è un passaggio obbligatorio: la croce! Tu eri là quel giorno. Per prima hai vissuto lo stacco dal tuo figlio, cioè la “flagellazione e la morte” del cuore. Ed è lì che ci hai ricevuti come figli e tu sei diventata nostra madre con un cuore plasmato da Dio.
Il perché ora è più evidente. Ci devi insegnare a prendere la croce. E quale tipo? La croce che distacca dal bene che si fa e che può inorgoglire.
Ebbene il distacco da esso è un contributo a edificare Te, Maria. E così nella tua desolazione il mio stare e il mio andare. Potrò coltivare le tue virtù più amate, perché sul nulla silenzioso di me sfolgori la tua Sapienza.
E molti, tutti, i tuoi figli prediletti, i più bisognosi della tua misericordia, abbiano ovunque la tua materna presenza in un’altra piccola Maria.