04.10.2020 – 27^ Tempo Ordinario: C’era un uomo che… piantò una vigna (Mt 21,33)
, Con 0 Commenti, Categoria: Commento al Vangelo, Liturgia,L’immagine della vigna richiama il rapporto tra Dio e il suo popolo, le attenzioni che vengono prodigate e anche il giudizio, se il popolo tradisce l’alleanza. L’immagine diventa sintesi di una storia di relazione, dell’agire di Dio nei confronti dell’umanità. La parabola evangelica di questa domenica, dei vignaioli assassini, si inserisce nello scontro tra Gesù e i capi del popolo. Il motivo del rifiuto è un aspetto centrale di questo racconto.
L’evangelista Matteo si rivolge ai fedeli della sua comunità cristiana anche per ammonirli: in fondo anche i cristiani non sono preservati dal pericolo di “perdere” la vigna, se non restano fedeli alle esigenze del vangelo. Guardando alla parabola possiamo notare che essa si sviluppa in due sequenze. La prima mette i risalto la figura del proprietario con tutto il suo amore verso la sua vigna. La seconda descrive i diversi tentativi di riscossione dei frutti da parte del padrone. Quei vignaioli, cui era stata affidata la cura della vigna, vogliono solo accaparrarsi la sua proprietà a spese del proprietario. Appaiono non solo cattivi, ma anche incapaci di far fruttare la vigna loro affidata. Essi non producono frutti.
Eppure Dio non si ritira in un angolo a piangere per la delusione. Ha piantato la sua tenda sulle macerie prodotte dall’uomo e ha ricominciato a scrivere una storia nuova, scrivendola con il suo amore che ci ha donato il suo Figlio… e il Figlio che ha donato la sua vita per noi. A dirci che solo l’Amore può scrivere una storia degna dell’uomo, di Dio e del mondo. E per scrivere questa storia Lui chiede sempre collaboratori (Abramo, Mosè, i profeti, Maria, gli apostoli…). E ora Dio si serve di noi!