22.11.2020 – 34^ Tempo Ordinario – Cristo Re dell’Universo: L’avete fatto a me (Mt 25,40)
, Con 0 Commenti, Categoria: Commento al Vangelo, Liturgia,Quando preghiamo la preghiera che Gesù ci ha insegnato diciamo: Padre nostro che sei nei cieli… Oggi la pagina del Vangelo ci dice che il cielo di Dio sono i poveri. E quando la tua mano tocca un povero dalla vita sofferente, le tue dita sfiorano il cielo di Dio. Dove entreremo solo se saremo prima entrati nella vita di chi soffre.
Pensando alle cose ultime, vediamo che Dio non giudicherà scorrendo l’elenco delle nostre fragilità, ma quello dei nostri gesti di bontà; non indagherà sulle nostre zone d’ombra, ma sui semi di luce che siamo riusciti a seminare nel cammino della vita su questa terra. Nell’ultimo giorno Dio distoglierà il suo sguardo dal male commesso e per sempre lo fisserà sul bene. Sul bene concreto e ci dirà che l’umiltà della materia che fa parte della nostra vita, è talmente importante che Lui, Dio, l’ha legata alla nostra salvezza. L’ha unita ad un po’ di pane, ad un bicchiere d’acqua, ad un vestito donato, al cammino di una visita. Anche se poi sappiamo che non le cose sono importanti, ma il cuore detto dalle cose.
Cielo e Paradiso sono generati dal bene che abbiamo donato. Il giudizio di Dio è legato alle mie relazioni: alla porzione di poveri (e tutti siamo poveri!) che mi è affidata e che devo custodire con la mia vita. Perché se c’è qualcosa in noi che rimane per sempre, lo sappiamo, è l’amore. Ed è bello vedere che Dio non ti sorprende in un momento di debolezza, ma sempre ti sospinge ad amare, ti incanala verso il bene, ti vuole accogliente. Un’accoglienza fattiva e concreta. Matteo già ci ha ricordato che l’essenziale della vita cristiana non è dire e nemmeno confessare Cristo a parole, ma praticare l’amore concreto per i poveri, i forestieri, gli oppressi. Perché questo è il vero riconoscimento della regalità di Cristo: l’avete fatto a me.