14.03.2021 – 4^ Domenica di Quaresima: Chi crede in lui non è condannato (Gv 3,18)
, Con 0 Commenti, Categoria: Commento al Vangelo, Liturgia,Gesù era il centro dell’attenzione di numerose persone, che sono attratte dai “segni che egli compiva”. Tra esse c’è anche Nicodemo. Egli va da Gesù di notte; da questo incontro nasce un dialogo molto bello, che diventa segno di un cammino verso una nuova possibilità di vita. Essa è data dalla “rivelazione dall’alto”, una rivelazione che ha un centro visibile: il Figlio innalzato, il nuovo segno della presenza di Dio a cui rivolgere lo sguardo per essere guariti (Nm 21,8-9).
Nicodemo è attratto da Gesù, ma sembra andare da lui non per seguirlo, ma per interrogarlo. Gesù lo ascolta e lo raggiunge in questa situazione e gli chiede di cambiare prospettiva: da ciò che conosce a ciò che Dio vuole compiere gratuitamente in lui, una rinascita dall’alto. Il primo passo per uscire dalla “notte” e, dunque, lasciarsi sorprendere dall’imprevedibile di Dio. Un altro passo suggerito a Nicodemo è lasciarsi raggiungere dall’amore di Dio, che non condanna, ma libera. Questo amore ci guarisce, guarisce il nostro modo di concepire la relazione con se stessi e con l’altro. Gesù gli chiede anche di lasciare che la luce dell’amore rischiari le tenebre. E poi Gesù lo invita a passare dal sapere alla testimonianza.
La voce di Gesù sembra identificarsi con la voce di una comunità che ha fatto un’esperienza capace di mutare la vita: questa esperienza e non una teoria è il centro della fede: alzare lo sguardo verso il Figlio, crocifisso – glorificato. Lì possiamo vedere “un atto di amore infinito” perché la croce è amore. Ed è l’amore che dà senso alla vita. La salvezza sta nell’amore: un amore accolto e donato. Anche per noi è l’invito a lasciarci raggiungere da questo amore che non condanna, ma libera. Lasciare che questo amore ci guarisca. Occorre allora fidarsi e affidarsi al Signore della vita, dono d’amore del Padre per ciascuno.