Quando siamo colpiti dai tanti lutti per il Covid, dalla sofferenza di coloro che sono ricoverati negli ospedali, o dalla crisi economica che non risparmia nessuno, possiamo ancora alzare lo sguardo con speranza.
Se è stato scritto qualche anno fa (da un confratello Vescovo scomparso nel 2019, Enrico Masseroni) che «oggi è proprio la speranza la virtù più in crisi», questa pandemia ci sta facendo rendere conto – ribaltando quella giusta constatazione – che oggi la speranza è la virtù della crisi, cioè quella più necessaria per la crisi di oggi.
Ma la prova che stiamo vivendo, paradossalmente, ci insegna a fidarci di Dio e a guardare avanti.
Se la fede ci permette di scorgere la presenza di Dio, la carità è ciò che ci dà la forza per amarlo e andare incontro agli altri, e la speranza ci permette di vedere già il futuro. Non solo il compimento finale, quando Dio sarà «tutto in tutti» (1Cor 15,28), ma – con l’aiuto di Dio – possiamo vedere già la fine di questa immensa sofferenza.
E qui entra in gioco, cari fratelli, il vostro impegno principale, quello che svolgete grazie al ministero ricevuto, perché voi, «ogni giorno, quotidianamente, siete chiamati a rigenerare la speranza nella comunità stanca» (E. Masseroni). Tale rigenerazione non avverrà solo tramite le iniziative pastorali, la programmazione di eventi che presto – se Dio vuole – vedranno la luce, o l’attenzione ai poveri che sempre più ci chiedono aiuto, ma avverrà in primo luogo con la vostra preghiera e la celebrazione dell’Eucaristica.
È dalla Parola di Dio da voi proclamata, ascoltata e meditata che viene l’incoraggiamento ad andare avanti, e col quale anzitutto voi siete incoraggiati; è dal pane spezzato, il corpo di Cristo che voi date con le vostre mani ai fedeli, che viene la forza per camminare, quella forza di cui anche voi avete bisogno.
La speranza non è un dono e anche frutto della prova.
Delle tribolazioni che stiamo attraversando non dobbiamo avere paura, cari fratelli e sorelle, perché – come scrive l’Apostolo – «la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza» (Rm 5,3-4).
È questo il mio augurio: che a nessuno di noi manchi la pazienza, e che la speranza sia presto donata dal Risorto a chi è messo alla prova. Amen.
(Omelia del Card. Bassetti alla messa del Crisma 2021 con la presenza dei sacerdoti)