29.08.2021 – 22 T.O.: … dal cuore degli uomini, escono i propositi di male (Mc 7,21)
, Con 0 Commenti, Categoria: Commento al Vangelo, Liturgia,La scelta di credere porta con sé una inevitabile tensione tra una fedeltà superficiale ed esteriore a tradizioni fissate dagli uomini (del “si è sempre fatto così”) e una adesione profonda e responsabile alla persona di Gesù e alla sua parola. È sempre questa che aiuta a discernere ciò che è necessario conservare per essere fedeli al Signore.
Gesù ci indica oggi un criterio determinante: le “tradizioni” non devono diventare dei vuoti formalismi o addirittura prendere il posto di Dio, ma piuttosto sono un aiuto a conoscere e fare la sua volontà.
Gesù ci invita a riprendere il tema della legge, ponendo attenzione a distinguere quello che è il comandamento di Dio dalla tradizione degli uomini. Egli, in merito ai gesti di purificazione rituale prescritti dalla tradizione, invita a coglierne il senso in relazione alla dimensione interiore.
La purificazione esteriore – quella delle mani e degli oggetti – ha valore se è segno di un cuore che si lascia trasformare e purificare.
In altre parole, Gesù ci insegna che gli ostacoli al nostro incontro con Dio non vengono prevalentemente dal di fuori, non sono esterni, non vengono dalle cose, ma provengono dal di dentro del nostro cuore.
E per essere più esplicito alla lavatura di mani, di bicchieri, di stoviglie, oggetti di rame e letti, Gesù sostituisce un altro elenco di azioni e atteggiamenti, che ostacolano il nostro incontro con Dio: “Dal di dentro, infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono i propositi di male”.
È un invito ad essere attenti e a curare il nostro intimo, il cuore, da dove nascono le decisioni e le azioni. E il nostro cuore sarà bello se si lascia “toccare” dalla bellezza, fatta Persona. È un problema di vicinanza, di contatto che deve essere cercato nell’ascolto obbediente della Parola e nell’invocazione.