26.09.2021 – 26 T.O.: … non perderà la sua ricompensa (Mc 9,41)
, Con 0 Commenti, Categoria: Commento al Vangelo, Liturgia,Nel vangelo odierno Gesù propone a noi, suoi discepoli, uno stile tollerante: “chi non è contro di noi è per noi”. Allo stesso tempo mette in guardia contro la tentazione di trovare sicurezza nei nostri schemi abituali e ci esorta a vivere la carità come accoglienza del diverso, evitando di essere inciampo ad altri con i nostri comportamenti.
Troviamo Gesù tutto rivolto al compimento della sua missione fino a rifiuto, al disprezzo del popolo, all’accusa di blasfemia, alla morte sulla croce e alla risurrezione. Anche i discepoli sono chiamati a camminare dietro a Lui senza compromessi, con lo sguardo fisso alla speranza che li attende.
Marco pone per primo il dialogo tra Gesù e Giovanni su un esorcista che usa il nome del Maestro per scacciare i demoni, ma non fa parte del gruppo dei discepoli. Gesù esorta ad accogliere il diverso. Poi conclude la sua risposta accennando ad un caso opposto: qualcuno che pur non essendo del gruppo, aiuta i discepoli, anche in cose minime come può essere un bicchiere d’acqua.
Quindi Gesù continuerà a parlare fermandosi sullo scandalo.
Concentriamoci sul “bicchiere d’acqua”. Una cosa piccola. D’altra parte la nostra vita è fatta di cose piccole, di istanti che diventano il presente, di azioni che si ripetono per tutta l’esistenza. Gesù ci propone di fare queste cose “piccole” nell’amore. È la carità, che è lo Spirito riversato nei nostri cuore, a rendere grandi le cose. Gesù ci invita in fondo ad assumere il suo stile. Lui che è Dio si è fatto piccolo per amore, ha “svuotato se stesso” perché noi ci sentissimo accolti.
Gesù ci invita anche ad assumere uno sguardo di fede. Esso “è capace di riconoscere la luce che sempre lo Spirito Santo diffonde in mezzo all’oscurità, senza dimenticare che «dove abbondò il peccato, sovrabbondò la grazia» (Rom 5,20). La nostra fede è sfidata a intravedere il vino in cui l’acqua può essere trasformata e a scoprire il grano che cresce in mezzo alla zizzania”
(Evangelii Gaudium, 84).