02.01.2022 – 2^ Domenica dopo Natale: Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo (Mt 2,2)
, Con 0 Commenti, Categoria: Commento al Vangelo, Liturgia,I magi, che si presentano a Gerusalemme, precisano lo scopo che li ha spinti fin lì con queste parole: “siamo venuti per adorarlo”. Il bambino così viene da loro riconosciuto come l’Atteso.
È bello vedere come la celebrazione liturgica del santo Natale culmina con il racconto matteano dell’adorazione dei magi, giunti da Oriente. Essi sono figure simbolo delle nazioni che riconoscono in Gesù il Messia e il Salvatore. La loro determinazione e il loro coraggio assumono il valore di esempio per i cristiani di ogni tempo. Infatti essi si lasciano condurre dai segni di Dio, ascoltano le Scritture e non temono i potenti della terra. Alla vista del bambino essi si prostrano: è l’atteggiamento con il quale i supplici e gli apostoli si rivolgono a Gesù, riconoscendo in Lui la presenza di Dio.
L’atto della prostrazione era riservato alla divinità. Adorare è portare la mano alla bocca in segno di stupore e di meraviglia. Pensiamo ai magi: dopo aver fatto un viaggio lungo e rischioso, arrivano davanti ad un bambino con la Madre. Potrebbe essere una scena familiare come tante altre. Eppure in quel bambino intuiscono una Presenza.
Quante volte anche noi pensiamo a Dio in un certo modo e poi Lui arriva e si presenta in modo diverso. Per questo è necessario lo stupore: dà uno sguardo contemplativo ed è aperto alla novità di Dio. Chi non sa stupirsi non sa rischiare, non potrà mai mettersi in cammino e giungere alla fede. L’esempio dei magi ci aiuti ad essere aperti alle sorprese di Dio; ci aiuti ad avere un cuore capace di adorare.