29.05.2022 – 6 ^ di Pasqua: Alzate le mani, li benedisse (Lc 24,50)
, Con 0 Commenti, Categoria: Commento al Vangelo, Liturgia,Il vangelo di Luca inizia nel Tempio con la benedizione mancata di Zaccaria, sacerdote senza fede. Termina nel Tempio con la benedizione e la gioia dei discepoli, che hanno riconosciuto e adorato il Signore. In mezzo c’è tutto il cammino di Gesù che ha loro aperto gli orecchi e la mente all’ascolto, gli occhi e il cuore alla visione.
Gesù, nel brano evangelico di questa festa, si ferma a parlare con i suoi amici e fa emergere il senso di tutto ciò che è accaduto. Si tratta di comprendere: “Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati”.
A quel punto Gesù si separa e questa separazione è il punto di passaggio necessario perché i discepoli diventino testimoni e quindi vivano un nuovo inizio: il tempo della Chiesa. A questo scopo essi saranno rivestiti da una forza che viene dall’alto: lo Spirito Santo. Quindi il Signore non si allontana dai suoi. Sarà sempre in cammino con tutti i pellegrini. La sua presenza non sarà fisica, ma spirituale: ora è in noi con il suo stesso Spirito.
Nei momenti determinanti della sua vita Gesù prega. Alla fine diventa Lui stesso preghiera per noi: le sue mani ormai per sempre alzate al Padre, sono stese per sempre su di noi. È l’ultima immagine di sé che ci lascia. Quando era in mezzo a noi “passò bene-facendo” (Atti 10,38). Ora, glorificato, rimane “bene-dicendo”. E il suo “bene-dire” è un “bene-dare”. E noi lo benediciamo, dicendo-bene di lui che ci dà-ogni-bene. Bellissima e consolante quest’ultima immagine di Gesù: tu sei benedetto, c’è del bene in te, c’è del bene in ogni uomo e donna.