Un secolo fa, il 65% della popolazione cattolica mondiale viveva in Europa. Oggi, questa percentuale è scesa sotto il 25%, mentre quella relativa al Sud America è quasi il 40% e in Africa subsahariana si sta avvicinando al 20%. La geografia della Chiesa sta cambiando molto.
È significativo che l’argentino Papa Francesco sia il primo pontefice non europeo dopo il siriano Gregorio III nell’VIII secolo e il primo latinoamericano. Le nuove espressioni spaziali della fede riguardano anche le nomine dei cardinali. Nel 2020 è stato per la prima volta designato per questa carica un nero americano, mons. Wilton Daniel Gregory. Al prossimo concistoro sarà la volta del primo dalit, ovvero un intoccabile fuori dal sistema delle caste indiane, mons. Anthony Poola, mentre Mongolia, Paraguay, Singapore e Timor Est avranno i loro primi cardinali di sempre.
È una visione che sembra necessaria, perché tra non molti decenni l’Europa diventerà una periferia del cristianesimo. Entro la metà del secolo, circa un cristiano su tre vivrà in Africa (quasi un miliardo di persone rispetto ai dieci milioni nel 1900) e, in una futura classifica dei Paesi con il maggior numero di cristiani, ai primi dieci posti non ci sarà nemmeno uno stato del Vecchio Continente. Addirittura, in Cina ci potranno essere più di cento milioni di fedeli, il doppio dell’Italia. Questo scenario ha anche una spiegazione demografica: all’inizio del secolo scorso gli europei erano un quarto dell’umanità, oggi sono l’11%, nel 2050 non più dell’8%.
La percezione di una coincidenza tra cristianesimo e Occidente – identificazione nata nel Medioevo – si sta dunque rivelando sempre più sbagliata. La Chiesa sta tornando a com’era nel primo millennio, ovvero a essere una religione transcontinentale presente in Asia e Africa oltre che in Europa. Di conseguenza, se nel 2050 il continente più cristiano sarà quello africano, si dovrà tenere conto degli stili di vita, degli interessi, delle culture, dei tipi di devozione delle genti africane. Il grande slancio missionario dei cristiani europei ha fatto nascere nel resto del mondo tante nuove Chiese locali. Nel futuro, il flusso probabilmente si invertirà, ma la fede rimarrà la stessa.
Dal Rete Sicomoro