04.12.2022 – 2^ di Avvento: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! (Mt 3,3)
, Con 0 Commenti, Categoria: Commento al Vangelo, Liturgia,L’annuncio della prossima venuta del Signore Gesù e della liberazione che egli porta, fa crescere la speranza. Anche nella nostra epoca presente si avverte spesso la necessità di essere liberati da catene pesanti che sembrano tirarci sempre più verso il basso. L’annuncio della venuta di Cristo può alimentare la nostra fede e rispondere alla speranza di vita buona e riuscita. Solo lui può essere anche oggi la nostra salvezza. Per Giovanni Battista, infatti, il Signore viene per regnare sulla vita delle persone, per realizzare la sua signoria nella storia umana. Egli ha bisogno di liberi collaboratori che accolgano la sua bella notizia e si rendano disponibili al suo progetto di umanità riuscita.
Il primo compito di Giovanni Battista è quello di annunciare, nel deserto della Giudea, una conversione, un cambiamento di mentalità, perché il “regno dei cieli” si è avvicinato e rimane vicino a noi.
Giovanni è nel deserto: e già questo luogo è un messaggio. Nella Bibbia, infatti, il deserto è il luogo dell’essenziale e della prova, della scelta. Allora capiamo che la conversione è un affare serio e impegnativo. Convertirsi non è un’operazione facile, né indolore. Come non è facile né indolore ogni cambiamento autentico, in profondità. E qui, per noi, si tratta di cambiare il cuore, di cambiare il modo di considerare la realtà, di staccarsi dai vizi inveterati, prendendo il coraggio di comportamenti inediti.
E cogliamo che qui conversione significa innanzitutto volgersi verso Cristo, verso Colui che è venuto nella nostra carne per liberarci dal male e offrirci misericordia e grazia da parte di Dio. Il nostro sguardo, dunque, sia orientato a Gesù per fissarsi su di Lui e seguire e imitare Lui. “Preparate la via al Signore” perché Lui possa essere la guida sicura del nostro cammino quotidiano, perché noi possiamo fare di Lui il centro della nostra vita: “Te al centro del mio cuore”, come dice il canto di tante nostre assemblee liturgiche.