Oggi Dio vuol bene-dire per poter dire-bene di te, essere cioè d’accordo su come stai vivendo. Oggi vuole che il suo volto risplenda e tu lo possa rivedere anche su quello dei fratelli e delle sorelle. Ti fa grazia venendo in aiuto con il suo amore di Padre, in ogni circostanza della vita, triste o gioiosa che sia. Per concederti la pace che desideri per te e per tutti, una pace che viene dall’eternità e non conosce né manomissioni riducendola al rango di semplice convivenza, né alterazioni che accadono quando la si immagina come sterilizzata senza intoppi o inconvenienti.
Ma una pace costruita artigianalmente come diceva Papa Francesco a dei giovani belgi: “Siate artigiani di pace intorno a voi e dentro di voi; ambasciatori di pace, affinché il mondo riscopra la bellezza dell’amore, del vivere insieme, della fraternità e della solidarietà” (Udienza, 10.10.2022). E come suggeriva nel messaggio d’anno scorso: “aperti al dialogo senza esclusioni né manipolazioni … quelli che cercano la verità al di là delle ideologie e delle opinioni diverse. La pace è «un edificio da costruirsi continuamente» (GeS, 78), un cammino che facciamo insieme cercando sempre il bene comune e impegnandoci a mantenere la parola data e a rispettare il diritto. Nell’ascolto reciproco possono crescere anche la conoscenza e la stima dell’altro, fino al punto di riconoscere nel nemico il volto di un fratello”. E si diventa ogni volta premonitori di una vita che si misura nel tempo ma per andare oltre.